Vivono in me tre appuntamenti
e non hanno scadenze, ma cadenze
ritmano la fiamma che arde
nel luogo dove si ricongiungono: l'amore.
Unica meta, unico essere e presentimento
in trinità di azione e di resa.
Tre modi di rendermi grata alla fonte da cui sono nata, armonie poetiche guariscono l'anima e fabbricano l'arte della divina provvidenza.
E la cura trasborda da ogni movenza.
C'è un grembo che canta prima ancora di saper cantare, un respiro che fabbrica la fiamma del soffio vitale, un raro modo di sentire che, ad oggi, è tutto quel che sono. Niente mi fa assomigliare a ieri e tutto si commuove. Si riversa in me, fertile di inimmaginabili primavere.
A Te, tre volte in me, per gioco e verità assoluta, concedo il primo e l'ultimo verso, la direzione del mio passaggio,
la poesia, la celebrazione, il penetrante raggio.
Nuda da ogni travestimento
mi riscaldo al sole della notte eterna
e, finalmente, riposo.
C'è un grembo che canta prima ancora di saper cantare, un respiro che fabbrica la fiamma del soffio vitale, un raro modo di sentire che, ad oggi, è tutto quel che sono. Niente mi fa assomigliare a ieri e tutto si commuove. Si riversa in me, fertile di inimmaginabili primavere.
(Cecilia Martino, inedito 2024)
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