Un grande viaggio di iniziazione,
forti emozioni, poesia
e una piccola-grande chiave
per trasformare la paura di morire.
"Quando sono partita per Varanasi, non sapevo quello a cui andavo incontro, nemmeno che sarei finita sul giornale. Non sono mai stata davvero pronta a tutte le cose più importanti della vita, e loro sono accadute con una disinvoltura molto più talentuosa di me e che ha fatto sempre il resto. Per questo ormai ho smesso di prepararmi, perché ho compreso che il mistero non lo posso anticipare, sarebbe come credere di essere pronta a conoscere l’inconoscibile. È una menzogna. Non ci vuole nessun talento particolare per andare incontro alla Vita e viverla pienamente, ma coraggio sì, tanto. L’unico coraggio richiestomi, quello di essere me stessa fino in fondo, aperta e sensibile alle circostanze. Per vedere cosa ha in serbo la vita per noi - che spesso non è esattamente ciò che ci fa più comodo - è necessario prima di tutto vedere. Avere occhi innamorati che aprono all’altro, ai cambiamenti, al beneficio del dubbio e non binocoli sui vicoli ciechi dei pregiudizi e delle fissazioni mentali.
Ringrazio ogni volta che, del tutto impreparata a qualcosa, ho avuto fiducia nella parte più profonda di me, in quelle “abissali profondità dove il nostro essere si conserva come oro nella roccia”, citando il poeta Rilke a me così caro".
(Estratto da Un qualsiasi giorno a Varanasi, edizione cartacea 22 ottobre 2024)
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