"Un gesto incontrollabile quando mi trovo di fronte agli spazi sconfinati della volta celeste, del tappeto oceanico con i suoi abissi, o davanti a un precipizio in cima a una montagna, è quello di aprire le braccia e piegare la testa in alto, quasi a curvarmi all'indietro, per espandere al massimo il magnetismo del plesso cardiaco, lasciarmi invadere dall'apertura del cuore con un senso infinito di gratitudine e di abbandono totale. "Eccomi, sono qui". E' tutto quello che mi serve. Non sono separata da tanta Bellezza. Onoro così il momento presente e ne celebro il mistero, danzando puntualmente nell'immobilità' del respiro" (dal post di luglio: METTI UN GURUPURNIMA ALLE MALDIVE)
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