24 marzo 2024

Voci poetiche | Eclissi


Eclissarsi, nascondersi o essere nascosto dalla presenza di un altro, dal passaggio di un evento, di uno sguardo o di un condizionamento.
Non è morire, non è sparire trasformandosi in qualcos'altro nell'eterno fluire, bensì ... eclissarsi: sospensione momentanea, inganno, furtiva sottomissione o tacito compiacimento?
Gli astri inclinano ma non determinano, le illusioni dell'altro lato della medaglia, allertano o svegliano. 
Cosa si oscura e viene oscurato?
Chi si nasconde o è mascherato?
L'universo parla per simboli, la logica dell'infinito non pecca di presunzione, è volo di suprema consacrazione.
Eclissarsi, quasi a declinare un invito, farsi da parte e lasciare che l'oscurità passi, di sobbalzo, osservandone l'impermanenza.
Oppure non mostrarsi, velarsi, causa di forza (o di debolezza) maggiore. 
Nascondersi non è un innocuo gioco da ragazzi, a nascondino dietro i muri in mattone di case diroccate tra strade polverose di campagna, no.
L'eclissi non è divertente, è sorprendente.
Lasciare che qualcosa o qualcuno facciano ombra, oscurino la luce, tolgano la presenza visibile... Eppure, continuare ad esistere. Testimoniare che a un solo millimetro di universo corrisponde una vita, una coscienza, un'energia che va oltre le apparenze.
L'abbandono è la resa dei coraggiosi: ékleipsis, propriamente “abbandono”, “mancanza”, da ekléipo, “lascio”, “abbandono” (con allusione alla scomparsa del disco solare o lunare).
Vestiti di strati su strati di memoria, troviamo pericoloso scomparire, lasciare andare, mancare sulla scena della rappresentazione anche solo per qualche minuto... Osservare, in bilico tra il noto e l'ignoto. 
L'oscurità di passaggio è un modo per vederci più chiaro.
Nessun segno o presagio, gli avventurieri dell'anima senza binocoli e telescopi continuano il loro viaggio.









Instagram: ceciliasavitri
Progetto itinerante

14 marzo 2024

Equinozio Poesia Cecilia Martino Come le rondini a primavera

 


Le aiuole con le primule, gli occhi di Maria, 
i fili d'erba trafitti dal sole imbevuti di pioggia, sono finestre sulla primavera che ama il suo tempo, come l'eternità la sua infinita aurora.

Gli occhi si lasciano invadere dal colorato fiorire, un arcobaleno universale, un sopravvento di trame sconosciute, un soprannaturale accadimento naturale.

Viene voglia di fermarsi a respirare. 

Come mi sento?
Frangenti di assenza e presenza di memoria, ad indicarmi la scia di un'aria nuova.
Non pensare, vivi!

Tutto frana, come zolle di terre di frontiera. 
Tutto si riassesta e prende il volo, come le rondini a primavera.

(Cecilia Martino, inedito 2024)


Pratica di lettura creativa, leggiamo poesie come non abbiamo mai fatto fino ad ora

MANIFESTO POETICO: INCARNARE POESIA!

"ogni cosa è illuminata" ... Colline marchigiane, Porto Recanati 6 marzo 2024

Equinozio di Primavera | Accogliere la nuova luce a piccoli passi : pratica del respiro arcobaleno

Poesia è un grido, ma un grido trasfigurato | Anch'io morirò di canto

L'antico prestigio e il segreto della Poesia che "fa bene al cuore"



Progetto itinerante

La Gioia di Dialogare con la Voce dei Poeti



NEL CUORE DELLA POESIA: VERSI E UNIVERSI 
PERCORSO POETICO-INIZIATICO
ISPIRATO AI TRE GRANTHI DELLO YOGA


LIBRI CECILIA MARTINO


Un grande viaggio di iniziazione, 

forti emozioni, poesia 

e una piccola-grande chiave 

per trasformare la paura di morire. 

I tre Granthi dello Yoga: la Via della Coscienza e della Bellezza che scioglie i nodi


Nella visione evolutiva dello Yoga si considerano due “aspetti limite” nell'essere umano: l’inconscio e il sistema nervoso involontario, autonomo, vegetativo (simpatico lombo-dorsale e parasimpatico pelvico nervo vago e altri rami di nervi cranici).
Entrambe queste limitazioni - ci dice lo Yoga - 
possono essere superate mediante la Coscienza, dedicandosi a pratiche spirituali di concentrazione, meditazione, devozione, e via dicendo, per la non dispersione energetica e la purificazione della mente dai suoi substrati inconsci e subconsci (tendenze latenti, ereditarie e impressioni accumulate). 
In tal senso, la Mukti (liberazione) sarebbe la conquista dell'uomo evoluto nello stadio di Yoga (Equanimità coscienziale unitiva) che ha completamente illuminato la parte inconscia, ovvero reso coscienti le vie nervose involontarie con l'innesto della forza vitale cosciente nel canale centrale Sushumna, controparte sottile energetica della colonna vertebrale. Da qui l'importanza, letterale e simbolica, della colonna vertebrale nel sistema energetico dello Yoga: la Forza Vitale (Prana) è la linfa che scorre nel midollo spinale, il nostro Albero della Vita, L'Axis Mundi. 


LE INTERRUZIONI NEURONICHE SPINALI
Nella spina dorsale all’interno della colonna vertebrale si trova il vero centro motore nervoso di tutto l’organismo: il midollo spinale con l’encefalo
All’interno del midollo spinale alcuni fasci nervosi presentano una continuità, mentre altri subiscono delle interruzioni, non risultando, cioè, collegati con i centri più alti, risultano cioè vivere di vita propria, in maniera completamente indipendente, interrotti in più punti con le vie coscienti del cervello. Queste interruzioni neuroniche vengono definite Granthi o “Nodi psichici” e – secondo gli antichi Rishi (Saggi cantori ispirati dell'India) – con particolari tecniche yogiche possono essere sciolti, ovvero, ricongiunti con le vie coscienti e in particolare con la Corteccia Cerebrale. 

L'interruzione di fasci nervosi del midollo spinale con le vie coscienti produce reazioni automatiche, automatismi sollecitati dal substrato inconscio e dall’incoscienza. 


Come accennato prima, c'è un aspetto evolutivo in queste apparenti limitazioni: portare la luce della Coscienza sui meccanismi che ci fanno vivere con il pilota automatico. Svegliarsi dall'ipnosi dell'automatismo, della meccanicità e della forza di inerzia per vivere la vita come esseri umani pienamente consapevoli, liberi, coscienti e gioiosi. Tornare a sentirsi parte di una dimensione esistenziale molto più vasta della "bolla psicologica" che si annoda su se stessa e realizzare la connessione con la dimensione universale dell'esistenza.
La "porta d'ingresso" dell'energia vitale (prana) che sostiene il nostro organismo a più livelli (dal più grossolano al più sottile, inclusa la sfera mentale-emotiva) è la colonna vertebrale e il midollo allungato: è l'antenna che consente la ricezione del nutrimento vitale dalla Terra e dall'Universo.
Per poter ricevere, è necessario sintonizzarsi...

I 3 NODI DEL MERUDANDA (MONTE MERU)

Mandala cosmologico con il Monte Meru

La spina dorsale viene chiamata negli antichi testi yogici, Merudanda, alludendo al Monte Meru, una delle montagne sacre del Pianeta. Il nostro corpo è un universo in miniatura, composto dai cinque elementi e governato dalle stesse leggi, forze, dinamiche del Cosmo. Ma le "limitazioni neuronali" dovute a sistemi inconsci di condizionamento e repressione a carattere nervoso-psichico, impediscono di percepire la connessione con il Tutto di cui siamo parte. Il "problema" principale della specie umana è che si è identificata totalmente con il suo aspetto psicologico (mente, ego, intelletto e senso di identità personale) allontanandosi dalla dimensione esistenziale vera e propria. 

PER APPROFONDIRE LEGGI L'ARTICOLO PUBBLICATO SU YOGA MAGAZINE: CORPO E UNIVERSO, LA METAMORFOSI DELL'UOMO COSMICO

Tornando nello specifico dei tre Granthi, essi tracciano una mappa simbolica e letterale del viaggio di riscoperta della nostra vera natura, espansa e inclusiva. 

1. Brahma Granthi: interruzione del fascio nervoso dalla 3 vertebra lombare alla 5, contatto diretto con Muladhara e Swadhisthana Chakra – Bhur Terra

2. Vishnu Granthi: interruzione fasci nervosi dalla 7 alla 1 cervicale – Manipura e Anahata Chakra - Bhuvar Spazio intermedio

3. Rudra Granthi: porzione involontaria della materia bianca dell’encefalo: Ajna Chakra – Svar Cielo

CHE COSA "CI DICONO" I GRANTHI?

Che siamo "interrotti" / sconnessi dal flusso libero della vita a causa di blocchi mentali, concettuali, psichici cioè di origine nervosa. E che una Via sicura per la riconnessione a tale flusso passa per sentieri non concettuali: la Via della Bellezza, della Poesia, del "sentimento oceanico"  (Mahahradanusamdhana evocato nel Sutra 47 degli Yoga Sutra di Patanjali), di appartenenza al di là delle contratture mentali che isolano, separano, annodano ciò che per natura è fluido, armonico e senza limiti - come il linguaggio simbolico poetico, che scioglie contratture semantiche e libera spaziosità ... 

I Rishi dello Yoga furono prima di tutto dei "cantori", veggenti, poeti ispirati che ricevettero le grandi Verità spirituali in forma diretta, intuitivamente, dalla Fonte originaria della Vita.

Approfondimento sui rimandi simbolici dei 3 Granthi e relative corrispondenze fisiche-fisiologiche:  VERSI E UNIVERSI 


"IN CORSA CELESTE VERSO IL NULLA, NELL’APERTO... " (RM RILKE)

Yoga con Cecilia | 

Rigenerazione Gratitudine Respiro