20 febbraio 2022

Il simbolo del pettirosso | Un focolare sempre acceso nel cuore



Se stai leggendo queste righe, in qualche modo ti stai parlando con la visione del pettirosso, volatile dal fulvo piumaggio simbolo dell'inverno più freddo dentro cui non perdere mai speranze di una nuova crescita.


Quando nelle fredde giornate invernali un pettirosso fa capolino tra foglie e spirali di venti astrali, un messaggio di forte auspicio può cogliere un paziente sguardo in viso.
Il petto rosso e dai colori caldi, in pur esili piumaggi, è un invito fedele a conservare - in così gelidi inverni inevitabili nel ciclo delle stagioni di vita naturali - accesa la fiamma del cuore, il divino anelito spirituale che scalda e mai incenerisce chi, di grazia, il focolare celeste mai abbandona.
Anche quando soffiano venti freddi che intirizziscono le membra, gelando il sangue con dolori, tristezze e strani presentimenti, quasi un interminabile letargo che lascia muti e intimiditi al cospetto di naufragi improvvisi della coscienza addormentata, anche quando il torpore spegne o rallenta le fiammate entusiastiche di aurore giovani e promettenti, anche quando si approssima il saluto a forme care che non si possono più trattenere 

… saltella a scatti il pettirosso, come un fiuto di passaggio, l'odore di un camino acceso, la voce del cuore impregnata di una fedele promessa di vita nuova. 

Brucia, brucia, brucia dal petto le ombre che sommergono questo passaggio, il minuto volatile dell'Opera in Rosso sussurra nel fortunato incontro per chi lo sa guardare, un'alchimia di anima e sangue che, solo passandoci attraverso, si può osare e persino - quando la voce si fa più chiara e il respiro terso - cantare. 



Cantare per chi sa intonare melodie non sempre comprese - il pettirosso difende il territorio con non poca ostentazione fiera e impettita, perché i tesori del cuore vanno custoditi.
Si narra che avere un pettirosso come totem richiami la necessità di esprimere il proprio canto, qualora si voglia una nuova crescita.  
Il canto del pettirosso inizia con un fischio aspirato e prosegue con un piacevole gorgheggio. Una profonda ispirazione battezza sempre l'inizio di qualsiasi cosa a fin di bene, a fin di qualsiasi compimento vitale, 
l'inspiro che precede lo svuotamento per lasciare andare lo smarrimento e seguire il ritmo del prossimo avvenire.

Prendere rifugio nel cuore più intimo del Sé. 

Mi sono fermata a lungo davanti a questo audace messaggero, un batuffolo di calore. 
Da una struggente tenerezza, e gratitudine per un conforto inatteso, hanno preso il sopravvento tali indicazioni poetiche.
A chiunque le legga, valga il verso che più gli sta a cuore. 
Date un motivo in più per esistere 
al vostro pettirosso interiore. 


… il freddo
Io penso al grande mistero che vive in te … " (Antonia Pozzi)


Porto Recanati 20 febbraio 2022



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09 febbraio 2022

Caro Maestro | Lettere a Giorgio Furlan


Il 6 novembre 2021 una delle persone migliori che abbia mai conosciuto, se ne va in più alte dimore. Era un grandissimo maestro di yoga e di vita. Un uomo realizzato nei principi superiori intrisi di bontà, pace, equilibrio, calma, serenità, coerenza, umiltà.

Quest'uomo - Maha Babaji, al secolo Giorgio Furlan - ho avuto la benedizione di incontrarlo sul mio cammino e da lui sono stata iniziata alla disciplina dello Yoga autentico, quale Via di autorealizzazione interiore, di contatto intimo e incessante con "la parte migliore di noi", la saggezza del cuore e del divino Sé.
Non mi dilungo su ricordi troppo personali affinché non prevalga l'aspetto autoreferenziale che, quando si è presi nella memoria di qualcuno che molto si è amato, può prendere il sopravvento. Pertanto, lascio che a parlare siano le parole che ho scritto, e donato a lui, in varie occasioni, non ultima quella della sua dipartita. Con immenso amore e gratitudine, sempre vive come lui.  Lui che ha solo cambiato forma e che persevera nelle opere delle migliaia di allievi a cui ha consegnato la sua saggezza, le sue conoscenze, il suo entusiasmo e il suo cuore. Tra queste migliaia ci sono io, e ne serbo l'eredità umana e spirituale come prezioso dono da distribuire al mondo. 


"Tutto ciò che accade ha un solo compito:
quello di sollecitare il compiersi del bene" (Giorgio Furlan) 


 


Caro Maestro,

Sono qui a dirti che, nonostante il turbamento che nell'emozione forte di questi giorni mi ha intimamente scossa portando a commozione tutto il mio essere, mi faccio umile dimora di quella quiete che mi hai sempre trasmesso, solo stando in tua presenza. 

Al cospetto della tua saggezza incarnata in una genuina mitezza fuori dal comune, una disponibilità nuova mi ha riconsegnata all'esistenza con lo spirito di gentilezza, onestà e purezza che ha reso lo Yoga dei tuoi Insegnamenti la via maestra del mio cuore. 

Tu mi hai indicato la Vita, lo spazio sacro dove far emergere talenti nascosti e potenzialità spirituali non in lotta con la quotidianità.

Il tuo essere luminoso e pacifico non turbava mai lo stato delle cose, ma concedeva nuovi respiri per riportarle spontaneamente in armonia. Di fronte a te era impossibile sentirsi in guerra contro qualcosa o qualcuno. 

Il tuo sguardo magnanimo era una carezza del divino sempre posata sul mondo.

So che niente andrà perduto, e che comunicheremo ancora e molto nelle modalità più consone alle anime disincarnate, come le lunghe meditazioni fatte insieme, ma so che mi mancherà quello sguardo pieno e il tuo sorriso.
Ogni volta era nuovo come fosse il primo giorno della vita. 

(7 Novembre 2021)



Ci sono sguardi che non sono solo occhi che guardano, ma finestre su altri cieli.

Grazie Maestro caro, riverbera la tua luce negli Insegnamenti che mi hai donato. A me, come a migliaia di tuoi allievi. 

Chi ti ha conosciuto, non potrà mai dimenticarti. 

Hai incarnato sempre le qualità Spirituali di cui il tuo insegnamento si nutriva incessantemente, donando spiragli di luce a chiunque fosse pronto a riceverli, un insegnamento non limitato alle ore in sala yoga, ma distribuito ovunque e in ogni momento, anche semplicemente standoti accanto, o ricevendo un tuo saluto. 

Grazie Maestro! Per questo, e per molto altro che non può essere espresso nella brevità e fugacità di questo momento, mi prenderò cura di avanzare impeccabilmente nella via della Vita autorealizzata. 

So che per te nulla più di questo contava.

(11 Dicembre 2021 - in occasione della Messa Celebrazione presso la Basilica di San Saba a Roma)

Roma 11 Novembre 2019 - Celebrazione dei 50 anni dell'Accademia Yoga

La prima volta che ho incontrato il tuo sguardo, maestro Giorgio, non sapevo niente di yoga, sapevo solo che dovevo essere proprio lì, al cospetto del tuo esserci, così spontaneamente proteso all'accoglienza. Due occhi curiosi e vigili, pimpanti e luminosi hanno rapito i miei, già inumiditi da lacrime di chissà quali sentimenti antichi.

Fu come un ritorno a casa, l'abbraccio di un focolare che arde ma non incenerisce e fu la mia prima pausa dalla frenesia del mondo.

Il tempo di concedermi la prima lezione di prova, il primo passo verso un sentiero che proprio da quel giorno di 10 anni fa non avrei più lasciato. Con le radici nel terreno d'amore che qui in Accademia tu e Elisabetta mi avete aiutato a coltivare, ho poi percorso tanti sentieri laterali, quelli che la vita ha reso necessari per la mia crescita.

Un fiore ha dentro di sé la possibilità di mille profumi, ma poi ne sceglie uno per darsi al mondo con l'impronta unica del suo essere squisitamente Sè, non fiore tra i fiori, ma il fiore più bello nel creato.

Qui, con i vostri insegnamenti autentici, essenziali e fedeli alle origini di quella meravigliosa arte di vivere che è lo yoga, qui la mia anima ha trovato la libertà di sbocciare senza bruciare le tappe, senza rifiutare niente, cogliendo opportunità dove altre volte avrebbe visto solo ostacoli e problemi. Insomma, mi avete colto come un virgulto fragile e disorientato mostrandomi la forza anche della vulnerabilità, se sincera - e avete tirato fuori da me il meglio.

Nemmeno una quercia potrebbe svettare senza la cura di radici ben nutrite nel terreno invisibile della terra. La vostra trasmissione dello yoga è simile a quel nutrimento di radici che nel tempo, e solo nel tempo della pazienza, della cura, dell'attesa e della gentilezza, mostrano i loro frutti.

Vi sono grata dal profondo del mio cuore per questo e per molto altro che non può essere espresso a parole, ma che ogni giorno nel silenzio trova spazio e mi commuove. Perché oggi sono una donna pronta a rinunciare a tutto, tranne all'amore per e in tutto ciò che sono, e se questo mi è oggi possibile è anche grazie alla mano invisibile di quell'Unione sacra a cui si dà nome yoga e che voi mi avete trasmesso con l'unico modo sia possibile a una piccola creatura spaventata imparare: l'amore.

Grazie per questi primi 50 anni di gioia distribuita al mondo.

(Roma 11 Novembre 2019, celebrazione dei 50 anni dell'Istituto Accademia Yoga)


COSA SIGNIFICA IL MANTRA OM E COME RIPETERLO - SPIEGATO DAL MAESTRO GIORGIO


VIDEO: LETTURA DAVANTI AI MAESTRI GIORGIO ED ELISABETTA 





"Migliaia di anni fa in Oriente, e più precisamente in India, alcuni Yogi si posero queste domande: "Cos'è la sofferenza, perché l'uomo soffre, da cosa dipende la malattia, perché esiste il male?" A questa serie di interrogativi essi cercarono una risposta che venne, nel corso  dei secoli, sempre più approfondita e perfezionata. Questa risposta è lo Yoga.
Per secoli e secoli questa scienza venne custodita dagli Yogi quasi gelosamente e trasmessa oralmente ai pochi discepoli veramente interessati. Fu così preservata pura e intatta da eventuali aspetti distruttivi ed egoici. Così arrivò fino ai giorni nostri."
(Testo dal libro" Lo Yoga dei grandi maestri" di Giorgio Furlan) 

E ai giorni nostri si sono moltiplicate scuole, palestre e centri benessere che "fanno Yoga" di tutti i tipi, anche inventati,  discipline ginniche molto incentrate su performance corporali che poco hanno a che vedere con lo spirito originale dello Yoga. 
Ora che i tempi sono particolarmente incerti e difficili, prolificano corsi online di sostegno psicologico e spirituale tenuti da chiunque.
Mi assumo la responsabilità di ciò che sto per dire.
Pochi i veri "maestri" in questa epoca di proselitismo, e i luoghi dove davvero lo spirito dello Yoga è stato incarnato in tutta la sua essenza, sono in difficoltà perché da queste parti il business è soltanto una parola inglese. Mi viene in mente il verso del grande Battiato: "Nel giorno del giudizio non ci servirà l'inglese!" 
L'Accademia Yoga dove ho avuto il mio "battesimo" spirituale, è uno dei centri propulsori di questa fedeltà e onestà allo Yoga dei grandi maestri, dell'origine, con una devozione e umiltà impeccabili. 
I benefici di una autentica ricerca Yoga sono innegabili. Così come è innegabile a mio avviso l'importanza di tornare sempre e il più possibile agli "originali", perché è dall'Origine che veniamo e all'Origine siamo diretti
Diffidate dalle imitazioni, a buon intenditor… 
Il mio primo testo di studio per accompagnare la pratica dello Yoga che svolgevo assiduamente in Accademia con i maestri Giorgio ed Elisabetta, è stato "Lo Yoga dei grandi maestri. Armonia, potenza, saggezza" di Giorgio Furlan. Tutto quello che ho approfondito in seguito nel corso della mia ricerca personale, che mi ha portata anche fisicamente lontana dall'Accademia di Roma, era contenuto già lì.
Nessun libro potrà mai sostituirsi alla pratica e alla realizzazione diretta del grande Insegnamento di vita dello Yoga. Pertanto, abbiate cura di farvi guidare dalla saggezza discriminante, e non da agi e comodità.
(26 Novembre 2019)




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