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La Gioia di dialogare con la Voce dei Poeti, progetto itinerante... Il viaggio continua ...
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“La prima antologia di poesia è il cielo stellato” (Ugo Foscolo)
Il vero Ascolto induce a liberare tutto il potenziale di Bellezza risanatrice racchiuso nel linguaggio poetico, simbolico ed evocativo. Un linguaggio senza tempo che, da sempre, richiama alla nobiltà d'animo e all'ampiezza di visione. Il vero Ascolto favorisce l’accesso alla Luce Interiore, custodita nel Cuore (Anahata Chakra) e la mente, così purificata, si distende e si apre all’intuizione.
“I malumori sono contagiosi e, in tempi di depressione generale, essi possono contagiare un gran numero di persone. L’uomo non dovrebbe prendere troppo sul serio gli eventi infelici della vita. […] La Gita insegna: “È caro a me colui che non fa distinzione fra bene e male”. Avere una disposizione d’animo ottimistica e cercare di sorridere è cosa costruttiva e vale la pena farla perché ogni volta che esprimete qualità divine, come il coraggio e la gioia, voi rinascete di nuovo; la vostra coscienza si rinnova nella manifestazione della vostra natura, quella della vostra anima. Questa è la rinascita spirituale che vi pone in grado di “vedere il regno di Dio”
(Yogananda da L’eterna ricerca dell’uomo)
La Poesia risponde a questo contagio gioioso, animico, vitale … è un invito a sentire più che a capire.
Ci offre possibilità in gran parte inesplorate perché si è abituati a una lettura distratta e mentale dei versi poetici.
Darsi alla Poesia è un incontro d'amore con se stessi, con il vero Sé.
“La Poesia è la grande energia dell’anima che pulsa in maniera armoniosa in tutte le anime risvegliate, e che può condurre chi la ascolta e la crea dal suo proprio Sé ad un contatto profondo con tutte le anime aperte al grande serbatoio dell’Energia Cosmica”.
Durante l'incontro in presenza, si può fare esperienza diretta di una modalità più genuina di accogliere la parola poetica, in quanto forza risanatrice, evocatrice di Bellezza al di là del bene e del male.
C'è sempre più bisogno di riscoprire la bellezza, "la bellezza salverà il mondo".
Da questi presupposti è nato nel 2021 il progetto itinerante La Gioia di dialogare con la Voce dei Poeti, per non interrompere, trasmettendolo e condividendolo, il grande flusso poetico e mistico che ha attraversato grandi anime, da San Francesco a Rumi, da Yogananda a Sri Aurobindo, da Rilke a Etty Hillesum.
"Dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto, di ogni idea esistente, parola d’ordine, sicurezza;
dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto,
ogni norma e appiglio convenzionale,
dobbiamo osare il gran salto nel cosmo,
… e allora, allora sì che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori."
(Etty Hillesum)
Per le prenotazioni inviare una mail: accademiayoga1969@gmail.com
o telefonare in segreteria al numero 06/4742427.
Il contributo associativo di partecipazione (15 euro) sarà versato direttamente in sede.
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"I numerosi esercizi yoga esclusivamente fisici rappresentano anche un'igiene fisiologica molto superiore alla solita ginnastica e agli esercizi di respirazione, in quanto non è soltanto scientifico-meccanica, ma anche filosofica. Attraverso gli esercizi, essa mette il corpo in contatto con l'interezza dello spirito, come risulta dagli esercizi del pranayama in cui il prana è al tempo stesso il respiro e l'universale dinamica del cosmo. Quando l'azione del singolo è contemporaneamente un evento cosmico, l'emozione fisica (innervazione) si collega con quella spirituale (idea universale). Ne deriva una vivente interezza che nessuna tecnica, per quanto scientifica sia, potrà mai produrre. La pratica dello yoga coinvolge a un punto raro ciò che è del corpo e ciò che è dello spirito." (La saggezza orientale, Carl Gustav Jung)
Fa tappa in Veneto l'evento itinerante La Gioia di Dialogare con la Voce dei Poeti: incontri per riscoprire la bellezza del vero ascolto mediante letture meditate di testi poetici, di parole e di silenzi. Con la collaborazione di Elisabetta Viola, l'evento si terrà presso l'accogliente Sala Sai Ram a Rovolon (Padova).
L'incontro è aperto a tutti, neofiti di poesia e meditazione, o a chi vuole approfondire l’arte della rivelazione diretta ispirata alle intuizioni dei Rishi vedici e dello Yoga della Tradizione.
Grazie allo sradicamento di alcuni luoghi comuni e al rilassamento in uno spazio di ricettività e abbandono, la Parola Poetica può essere fruita in maniera differente e può agire nel corpo, rivitalizzandolo e aprendo a intuizioni e sensazioni inusuali, trasformatrici e benefiche.
Si verrà accompagnati da letture di brani e di silenzi in una esperienza diretta al suono di parole che invitano a una percezione inusuale di emozioni, respiri e pensieri. Parole nuovamente vive, vitali e rivelatrici.
Il percorso si sviluppa in una parte più teorica per piantare nel terreno della consapevolezza alcuni semi di visione diversa dalla coscienza ordinaria, e una parte esperienziale di coinvolgimento anche corporale, multisensoriale, di ... "prova sul campo" per abbandonarsi al contatto dell'essenza intuitiva.
Un percorso mai tracciato, di intimità trasformativa, da percorrere insieme ai partecipanti nel rispetto del mistero che ci anima, ci monda e ci umanizza.
“Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande, senza stupirmi di niente. […] Il savoir-vivre cosmico, benché taccia sul nostro conto, tuttavia esige qualcosa da noi: un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal e una partecipazione stupita a questo gioco con regole ignote”. (Wislawa Szymborska).
Orario: 15.30-19.30
Quota di partecipazione: 35 euro
POSTI LIMITATI! PRENOTAZIONE NECESSARIA
Alessandra: 371 3625257
Elisabetta Viola: 328 224 4356
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Filosofo in meditazione, conosciuto anche come Studioso in meditazione, è un dipinto del pittore olandese Rembrandt realizzato nel 1632 e conservato nel Museo del Louvre a Parigi in Francia. |
Christian Bobin: "Guardo il vagabondaggio aereo di una foglia morta, decifro la parola azzurra sul piumaggio di una ghiandaia. La ghiandaia sarà fulminata, la foglia è già morta, ma tutte e due, che sono solo di passaggio, parlano del più alto grado della vita. La morte ci parla della vita, la illumina. E' come quella specie di fuliggine in cui Rembrandt trovava il suo oro.
Pensiamo al Filosofo che ha dipinto. Si trova in fondo a una cantina, davanti a una finestra. I tre quarti del quadro sono rosicchiati da ciò che potremmo considerare insetti della morte, scarabei dell'eterno con la loro corazza nera. Ma, senza quel nero, non saremmo abbagliati dalla luce che cola dalla finestra, davanti alla quale si trova il filosofo e che è forse l'immagine dei Lumi che trova nel suo libro.Vivere e morire abitano la stessa casa. Sono due sorelle che escono insieme per strada. Se si incontra l'una, si incontra l'altra.
Mi piace ciò che taglia il gioco come si taglia un mazzo di carte, quando ne scartiamo una imprevista, quando la facciamo volare sul piatto in tavola. Mi piacciono le piogge estive. Mi piacciono i sorrisi che non sono rivolti a me. Mi piace il genio brusco del poeta Gerard Manley di Hopkins. Mi piace uno scoppio di risata nella stanza accanto. Mi piace il silenzio magnificamente scolpito da due note della tastiera di Bach. Mi piace ciò che passa davanti a me a tutta velocità e non tornerà. Sono incapace di amare la vita senza saperla mortale, nell'immediato".
Mi sovviene l'essenza del wabi sabi, intraducibile "vivencia" giapponese: più le cose si avvicinano all’inesistenza, più si fanno delicate ed evocative… E, forse in virtù di questo effimero, ci donano un senso paradossale di eternità. Eternità non nel senso di tempo senza fine, ma di senza tempo, atemporalità. Pensiamo alla fioritura dei ciliegi, e al rito millenario dell'Hanami che lo accompagna … Un rito interamente fondato sul semplice osservare la bellezza del momento. Hanami = ammirare la fioritura dei ciliegi.
Quante meraviglie della vita rimangono nell'ombra semplicemente perché non le vediamo. O se le vediamo, non le guardiamo veramente? In questo "guardare veramente" c'è in serbo la morte: di chi guarda e dell'oggetto guardato. E in questo svanire, una luce autorisplendente - come l'oro che cola dalla finestra del meditante di Rembrandt - porta vividezza a ciò che resta come una vibrante danza di cosciente presenza di esistenza. L'abisso senza fondo della poeticità della vita.
Mi accordo in punta di piedi alla delicatezza dello sguardo in trasparenza quotidiana del sublime Bobin, con questi versi:
La realtà che nutre la fantasia
la nutre veramente?
Esiste, senza compiacersi,
una bellezza naturale delle cose, così come sono.
Un cane, l’erba, il pastore, le pecore
il clacson, il cigolio della freccia
il finestrino appannato, le colline marchigiane
la pioggia nelle narici
il codirosso, il passero solitario, la gabbianella, il ranch nascosto
il cartello stradale, la foglia e il fogliame
i cachi sull'albero, il fango, la gazza ladra
l’odore del pane del fornaio di quartiere
le stelle marine, le stalle
i calli sulle mani, le reti e i pescatori
le briciole sul tavolo, la svolta a sinistra, il rettilineo sul lungomare
le baracche vicino alla ferrovia
il treno quando è sera
la luna quando si vede e quando non si vede, le dita sulla tastiera
l'ultima parola della lista.
Come è bello e semplice ciò che appare
quando si guarda lentamente.
È lucido l’incontro, sbiadito lo sbaglio.
Non esistono errori, esiste l'errare e …
errando s’impara!
"Le cose sono divinamente nude", inedito Cecilia Martino, finalista Concorso Filo… in versi 2022 - Categoria Adulti
* Il titolo è un richiamo voluto a Marguerite Yourcenar della quale riporto la citazione completa, contenuta nel suo libro "Alexis o il trattato della lotta vana":
"È la nostra immaginazione che si sforza di rivestire le cose, ma le cose sono divinamente nude."
Approfondimento e video-lettura della poesia
I tibetani descrivono la nostra natura essenziale come un cielo, vasto, luminoso e chiaro. Quello che facciamo, attraverso la pratica, è risvegliare questa nostra natura originaria, spesso offuscata dalla vita quotidiana.
E’ il colore del cielo e delle infinite distese d’acqua che tanto ci fanno sognare e lo si collega spesso alla magia ed al surreale. E’ il blu, uno dei tre colori primari, presente nel cielo perché le molecole di gas di cui è composta l’atmosfera rifrangono solo la luce blu che ha lunghezza d’onda minore (mentre le lunghezze d’onda maggiori vengono riflesse) e nell’acqua dei mari, dei laghi e dei fiumi perché le bande energetiche vengono assorbite in modo differente dall’acqua, facendo scomparire in ordine le radiazioni più deboli (in ordine il rosso, il giallo, il verde, il viola ed infine il blu).
Non ci viene chiesto di astrarci dalla vita reale. Ci viene chiesto di vedere il blu, ossia quelle tracce della mente originaria che possono acquistare sempre più spazio ed entrare in una relazione più paritaria con il mondo in cui viviamo.
Quando siamo compulsivamente catturati dai nostri pensieri, dalle nostre giornate, possiamo invitarci a vedere il colore blu che è presente in molte cose. Non solo il cielo e il mare. La copertina di molti libri, tanti oggetti, tante sfumature di colore riportano echi del blu nelle sue tante tonalità.
Possiamo riconoscere come il blu fa parte di tanti colori e ne costituisce la tessitura. Proprio come il cielo è sempre sopra di noi, la nostra mente originaria è sempre presente, anche quando siamo offuscati da emozioni e pensieri.
Il nostro blu risplende, intatto, dentro di noi.
Possiamo uscire dalla prigione di una mente assorbita in sé stessa e trovare libertà nella spaziosità luminosa del cielo della mente.
UNA SAGGIA E AMOREVOLE CONSAPEVOLEZZA
Il senso più profondo delle pratiche meditative dell’Oriente è quello di facilitare la maturazione per un cambiamento a cui molti di noi anelano. L'armonia con gli altri e con noi stessi accadrà naturalmente se sapremo permettere al cambiamento di avvenire.
PERCHÈ PARTECIPARE A UN RITIRO
Il ritiro, in un contesto di silenzio e di bellezza, lontano dalle preoccupazioni di ogni giorno, è la migliore condizione affinché tutto ciò sia facilitato. Un percorso intenso, al termine del quale potremo portarne gli insegnamenti nella vita quotidiana.
GLI INSEGNANTI
Bhante Dharmapala (Claudio Torrero)
Mario Shivakumar Di Grazia
Pagina Facebook: @mindfulnessdigrazia
Shanti Valeria Casonato
Leggi l'intervista a Valeria Shanti su Quantic Magazine
INSTAGRAM: @_in_cucina_con_vale_shanti_
Ogni aspetto della vita ha un carattere spirituale che va colto. E il silenzio meditativo va accompagnato dalla parola e dal dialogo. Ciascuno ha bisogno di comprendere se stesso, e di sentirsi compreso dagli altri.
GIORNATA TIPO
7.00 - 8.00 Qi Gong, Respirazione, Meditazione
8.00 Colazione
9.15 -10.45 Insegnamenti con Dharmapala
10.45 - 11.00 Pausa tea
11.00 - 12.15 Yoga e Meditazione
12.30 Pranzo con momenti di guida alla consapevolezza mangiando
14.30 - 15.30 Tempo libero
15.30 - 17.00 Insegnamenti con Dharmapala
17.00 - 17.30 Pausa tea
17.30 -18.15 Qi Gong e Meditazione
18.15 - 19.30 Dialoghi, domande e risposte con Dharmapala e Shivakumar
19.30 Cena
IL LUOGO
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Bajardo, panoramica innevata coirtesy of Comune di Bajardo: comunebajardo.it |
IL CIBO
Il cibo preparato con cura da Shanti segue i criteri di un'alimentazione Plant-Based che utilizza solo ingredienti vegetali: cereali integrali, legumi e i suoi derivati, semi oleosi, frutta e verdure di stagione sapientemente accostati tra loro per creare dei piatti gustosi e deliziosi all'interno di un menù equilibrato. Segui Valeria su Instagram : @_in_cucina_con_vale_shanti_
PARTECIPAZIONE
Contributo per il cibo: 85 €
Contributo per l’alloggiamento: 100 €
Per la conduzione degli insegnamenti si propone una offerta libera.
Iscrizioni entro il 26 agosto: cell. 348 820 7979 (Shanti)