10 novembre 2023

Origini dello Yoga: significato autentico e pratica nella vita quotidiana


Se si mettono insieme i racconti sulle origini mitologiche con i rifermenti storici, accompagnandosi con l’etimologia delle parole (un ritorno anch’esso alle origini), ci si può fare subito una idea di cosa sia lo Yoga nella sua essenza e del perché – finalmente – sia stato dichiarato anche dall’Unesco un Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Questo testo è tratto dalla lezione tenuta presso Uniporto, l’Università di Istruzione Permanente di Porto Recanati in data 9 novembre 2023 

ORIGINI MITOLOGICHE 

Negli antichi testi vedici si narra che Shiva insegnasse alla sua consorte Parvati le tecniche yoga, in una splendida spiaggia sulle sponde dell’oceano. Un giorno un pesce particolarmente curioso, fu attratto dalla voce melodiosa di Shiva, sentì un forte richiamo e si approssimò alla riva tanto quanto necessario per osservare e ascoltare gli insegnamenti. Il pesce iniziò a mettere in pratica quei metodi con perseveranza e diligenza finché un giorno accadde qualcosa di eccezionale: il pesce si trasformò in uomo, sarebbe a dire, fece un balzo evolutivo cambiando la specie. Da animale ad essere umano. Da quel momento in poi, Matsyendra (questo il nome successivamente assegnato al “pesce che diventa uomo”) continuò a tramandare egli stesso gli insegnamenti yoga. 

Senz’altro questa traccia poetica ci consegna alcuni dati certi sull’origine della yoga: che era una trasmissione prettamente orale, da allievo a discepolo, che avveniva in luoghi di natura dalla cui osservazione, infatti, scaturirono le principali intuizioni dei Rishi sulle leggi cosmiche e sugli asana (posture del corpo e della mente) che le riproducono in chiave analogica. E che, non ultimo, la messa in pratica dei suoi principi comporterebbe una speciazione, ovvero un salto evolutivo

ORIGINI STORICHE ED ETIMOLOGIA

È certo che la saggezza e la filosofia dello yoga hanno radici negli antichissimi testi indiani, i quattro Veda Samhita, databili 2000-1100 a. C (da Vidya, Conoscenza e Samhita letteralmente raccolta di versi, ma anche congiunzione, connessione) dai quali a loro volta si svilupparono sei scuole filosofiche (Darshana, lett. Visione, dunque visione della realtà): il Waisheshika, il Samkya, il Purva Mimansa, il Nyaya, lo Yoga e, per ultimo, il Vedanta che significa “fine dei Veda”. 

Lo Yoga, dunque, è storicamente una Darshana, cioè una visione o scuola filosofica.
Si può trarre l’importante conclusione sullo Yoga quale Via filosofica e insieme pratica di evoluzione, cambiamento di visione, autorealizzazione interiore. Tale autorealizzazione consente di sviluppare appieno il potenziale umano, attingendo a qualità divine, spirituali e portando alla completezza, all’Unione con la vita universale: YOGA vuol dire appunto “Unione” (dalla radice yugir “legare insieme”, “tenere stretto”) ma anche “mettere sotto il giogo”.  

Yuijate anena iti yogah: Yoga è ciò che unisce

Mircea Eliade riassume in poche righe il senso di questa unione, anzi ri-unificazione: “si riferisce all’Unione mistica tra l’anima umana e l’anima divina, o alla restaurazione dell’autonomia della coscienza. In breve, lo yoga è un metodo soteriologico con il quale l’uomo riconquista la libertà iniziale; una via che conduce l’essere umano verso il suo più autentico io” (cit. Yoga, Saggio sulle origini della mistica indiana)

Quale sia il giogo da sciogliere o da soggiogare, appunto, è presto detto: l’identificazione con la mente che mente, il falso senso dell’io, l’ego con le sue dinamiche subconscie. Questo ci porta a considerare lo Yoga anche come un sistema psicologico atto a comprendere il funzionamento dei processi mentali-emotivi al fine di restaurare un benessere integrale: la salute che deriva dalla salvezza, ovvero la liberazione (Moksha) dalla schiavitù del mondo illusorio prodotto dalla ingannevole mente).

   

“Il principale ostacolo dello yogin – citando ancora Eliade – non è il corpo, con le sue funzioni fisiologiche, ma il subconscio, la “sete di vivere”, questo vasto ricettacolo delle esperienze acquisite per eredità, razza, condizione sociale etc.” Si tratta delle sensazioni subliminali, involontarie (vasana), vere e proprie potenze subcoscienti (samskara). 
La via di uscita è la disidentificazione non tanto dalle produzioni mentali in sé, ma dal produttore stesso, che è la vera radice di tutti i problemi: ahamkara, il senso dell’io personale separato, l'ego. Riconoscere che tali produzioni sono pure astrazioni illusorie (Maya) e non la Realtà ultima (discriminazione Viveka) rientra nei processi di comprensione per accedere alla “via di uscita”. 

Tornando al punto focale dello Yoga come Via di accelerazione evolutiva, chiediamoci cosa distingue l’essere umano dagli animali e si spalanca la porta del nucleo essenziale su cui lo Yoga “lavora”: la Coscienza e la Consapevolezza.

Risvegliarsi alla coscienza del vero Sé fa parte dell’aspetto evolutivo dell’essere vivente. Fintantoché rimaniamo con una coscienza assopita interamente identificata con il “falso sé” (personalità egoica), non solo non ci stiamo distinguendo granché dallo stadio evolutivo animale (comportamento dello stimolo-risposta), ma stiamo perdendo di vista (sbagliare la mira = peccare) il senso della vita sulla Terra. Lo Yoga ci conduce a riscoprire questo senso, cambiando prospettiva, apportando una nuova visione, inducendo una trasformazione interiore, posizionandoci (asana = posizioni, modelli posturali) in maniera differente rispetto allo stato ordinario della coscienza addormentata.  L'ego non va demonizzato, va compreso. Il reale può essere conosciuto solo attraverso il falso, quindi l’ego è necessario. Bisogna passarci attraverso, scientemente. Il reale può essere conosciuto solo attraverso l’illusione. 

YOGA NELLA VITA QUOTIDIANA

Traducendo poeticamente gli insegnamenti più dottrinali facenti parte di un metodo sistematico che include un “lavoro” sul corpo, sul respiro, sul rilassamento mentale, etc., possiamo riscontrare che – come tutti i grandi Maestri hanno asserito – “Tutta la vita è Yoga

È yoga ogni momento di comunione con ciò che c’è. 
Quando si ha la pazienza di fermarsi più spesso a osservare invece che subito reagire, a non inseguire pensieri disturbanti, a lasciar decantare il proprio senso di importanza personale. 
Ogni qual volta sentiamo un’apertura sincera di cuore è Yoga (il Cuore è il centro spirituale dell’essere umano), quando stiamo nelle attività da svolgere senza rimuginare o lamentarsi, quando sosteniamo un solo attimo di esistenza piena è yoga, quando prestiamo attenzione e ci muoviamo nel mondo non come automi ma come esseri viventi, organici, spinti da un principio vitale-spirituale. 
Non lasciamoci digitalizzare, virtualizzare, astrarre dalla mente (che è la prima tecnologia di digitalizzazione che ereditiamo in quanto specie umana!). Torniamo a sentire il corpo, la vita incarnata senza pesi e misure, la gioia della pura esistenza, la sostenibile leggerezza dell’essere.





UN QUALSIASI GIORNO A VARANASI
Breve racconto poetico sull'arte del vivere e del morire ispirato a una storia vera, il viaggio dell'autrice in una delle città più sacre e controverse dell'India: Benares.
Testo e foto di Cecilia Martino.
Formato e-book Kindle 


INSTAGRAM ceciliasavitri





"I numerosi esercizi yoga esclusivamente fisici rappresentano anche un'igiene fisiologica molto superiore alla solita ginnastica e agli esercizi di respirazione, in quanto non è soltanto scientifico-meccanica, ma anche filosofica. Attraverso gli esercizi, essa mette il corpo in contatto con l'interezza dello spirito, come risulta dagli esercizi del pranayama in cui il prana è al tempo stesso il respiro e l'universale dinamica del cosmo. Quando l'azione del singolo è contemporaneamente un evento cosmico, l'emozione fisica (innervazione) si collega con quella spirituale (idea universale). Ne deriva una vivente interezza che nessuna tecnica, per quanto scientifica sia, potrà mai produrre. La pratica dello yoga coinvolge a un punto raro ciò che è del corpo e ciò che è dello spirito." (La saggezza orientale, Carl Gustav Jung)


Nessun commento:

Posta un commento