02 aprile 2021

Voci poetiche | Resurrezione


Resurrezione. Surrender in azione, compimento, destino.

Il destino (destinazione, verso) del sole è tramontare e sorgere, sorgere, sorgere continuamente.
Il versum solare è una emanazione traboccante senza condizioni.
È la sua poesia organica, non può fare a meno di splendere, sempre. 
 Anche quando è oscurato da nubi che, invece, sono sempre passeggere. 
Ri-sorgere.
Che invito ardito può sembrare a un essere umano, eppure già in atto per il semplice fatto che respiriamo. Uomini con soffio vitale, spiriti viventi.
Perché non ricordarcelo? Risorgere non è un miracolo, è una rimembranza.
Ricorda chi sei, ammoniva sempre il Buddha.
La tua fede ti ha salvato, ti salva e ti salverà. 
Siamo astri, fatti della stessa sostanza delle stelle, e dell'universo intero.
Microcosmi di insospettabili affabilità.

L'analogia con il sole è molto più che una metafora del "come sopra così sotto, come dentro così fuori". È L'invito a guardarsi dentro, a sentire da dove davvero tutto muove, il perno del miracolo, della nuova nascita.
Il rinascimento del mondo, la Coscienza che opera al di là del bene e del male precostituiti, del previsto e del prevedibile, del misurabile e controllabile.


Surrender in azione, resurrezione.
Insieme allo spirito incarnato del solstizio d'inverno, il Natale del mondo, la carne spiritualizzata della Pasqua di ogni giorno.
È una vita divina sulla terra quella che la resurrezione promette, ma non è speranza, non c'è attesa nel presentimento aperto, il grande aperto della presenza.
La vita eterna è qui e ora per chi osa arrendersi all'evidenza che il tempo è solo un pensiero come un altro. Osiamo risorgere all'unico momento che davvero esiste?
La gioia non è data dal tempo ma da momenti concreti in cui fare - anzi essere - la differenza.
Come la freccia scoccata dall'arco di una forza consapevole, la gioia tende e sottende un gesto di conversione personale: con-vergere, volgere verso…
Verso dove? Il sole, forse. 


La luce dà la chiarezza, dona visione, fa vedere le ombre per quello che sono: ombre.
Siamo parte di una cerimonia universale che banchetta con la nostra natura più intima, la verità che si svela e lo fa nell'evidenza della carne e delle ossa, denudandosi appunto, lasciando la traccia come stimmate di poetica quotidiana per gli increduli.

La Sindone è un promemoria di fede, ma non è la fede.
La verità è nell'amore visibile e invisibile di ciò che sostiene processi di crescita, maturazione, compimento, accrescimento di vita. Evoluzione, ma non della specie, della pace.
Chi è riappacificato con sé stesso, serve la più grande delle opere, infonde grazia, seme della gratitudine, in un terreno di fertilità malleabile come le stagioni.
Fedeli sono i sostenitori della vita in tutte le sue manifestazioni e nulla più. Il resto è materiale per fare altro: politica, economia, letteratura, pedagogia.


Surrender in azione, resurrezione.
L'amore cristico lascia il segno, sì. E la vita eterna suda il sangue delle illusioni atroci di ogni momento vissuto senza anima, senza spirito, senza cuore, senza entusiasmo, senza dio, senza vita, creatività e pienezza.
È risorto!  Sì il sole sorge ogni giorno, e la vita ogni giorno comincia.
La  chiamata è sempre nell'aria, non c'è né un prima né un dopo né un altrove.
Perché "cercare tra i morti colui che è vivo"?
Non sono i simboli che ci tengono in vita, ma la vita stessa. La vita, prima di tutto.
Torniamo umani, ricettivi di cuore più che ricercatori di dogmi divini astratti e sogni disincarnati.
Dio in terra e Cristo fatto carne. Non c'è amore divino più concreto della nostra parte di esistenza convertita in luminosità vivente, semplicità disposta sulle vie del Signore, che sono infinite. 


Tortore dal collare, Porto Recanati marzo 2021


"La grandiosità della nostra vita esiste malgrado noi, sopra e sotto e dentro di noi, in ciò che di noi è inevitabile e fuori del nostro controllo. Gli uomini sono sia fatti sia persone, e la parte involontaria della loro vita è così immensa da riempire la mente e da lasciarli senza espressioni del volto capaci di dire alcunché su cose banali come i loro egoistici pensieri e atti. Prima o poi ciò che ora è vita sarà poesia, e ogni tratto leale e umano aggiungerà al canto una più ricca variazione. 

[…] 

A rigore, la poesia è organica, costituzionale. 
Non possiamo conoscere le cose con parole e scrittura, ma solo assumendo una posizione centrale nell'universo, e vivendo nelle sue forme.
Affondiamo per risorgere
".

(Ralph Waldo Emerson, Essere poeta) 

Porto Recanati, 2 aprile 2021


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