Resurrezione. Surrender in azione, compimento, destino.
Il destino (destinazione, verso) del sole è tramontare e sorgere, sorgere, sorgere continuamente.
Il versum solare è una emanazione traboccante senza condizioni.
È la sua poesia organica, non può fare a meno di splendere, sempre. Anche quando è oscurato da nubi che, invece, sono sempre passeggere.
Ri-sorgere.
Che invito ardito può sembrare a un essere umano, eppure già in atto per il semplice fatto che respiriamo. Uomini con soffio vitale, spiriti viventi.
Perché non ricordarcelo? Risorgere non è un miracolo, è una rimembranza.
Ricorda chi sei, ammoniva sempre il Buddha.
La tua fede ti ha salvato, ti salva e ti salverà.
Siamo astri, fatti della stessa sostanza delle stelle, e dell'universo intero.
Microcosmi di insospettabili affabilità.
L'analogia con il sole è molto più che una metafora del "come sopra così sotto, come dentro così fuori". È L'invito a guardarsi dentro, a sentire da dove davvero tutto muove, il perno del miracolo, della nuova nascita.
Il rinascimento del mondo, la Coscienza che opera al di là del bene e del male precostituiti, del previsto e del prevedibile, del misurabile e controllabile.
Insieme allo spirito incarnato del solstizio d'inverno, il Natale del mondo, la carne spiritualizzata della Pasqua di ogni giorno.
È una vita divina sulla terra quella che la resurrezione promette, ma non è speranza, non c'è attesa nel presentimento aperto, il grande aperto della presenza.
La vita eterna è qui e ora per chi osa arrendersi all'evidenza che il tempo è solo un pensiero come un altro. Osiamo risorgere all'unico momento che davvero esiste?
La gioia non è data dal tempo ma da momenti concreti in cui fare - anzi essere - la differenza.
Come la freccia scoccata dall'arco di una forza consapevole, la gioia tende e sottende un gesto di conversione personale: con-vergere, volgere verso…
Verso dove? Il sole, forse.
Siamo parte di una cerimonia universale che banchetta con la nostra natura più intima, la verità che si svela e lo fa nell'evidenza della carne e delle ossa, denudandosi appunto, lasciando la traccia come stimmate di poetica quotidiana per gli increduli.
La Sindone è un promemoria di fede, ma non è la fede.
La verità è nell'amore visibile e invisibile di ciò che sostiene processi di crescita, maturazione, compimento, accrescimento di vita. Evoluzione, ma non della specie, della pace.
Chi è riappacificato con sé stesso, serve la più grande delle opere, infonde grazia, seme della gratitudine, in un terreno di fertilità malleabile come le stagioni.
Fedeli sono i sostenitori della vita in tutte le sue manifestazioni e nulla più. Il resto è materiale per fare altro: politica, economia, letteratura, pedagogia.
Surrender in azione, resurrezione.
L'amore cristico lascia il segno, sì. E la vita eterna suda il sangue delle illusioni atroci di ogni momento vissuto senza anima, senza spirito, senza cuore, senza entusiasmo, senza dio, senza vita, creatività e pienezza.
È risorto! Sì il sole sorge ogni giorno, e la vita ogni giorno comincia.
La chiamata è sempre nell'aria, non c'è né un prima né un dopo né un altrove.
Perché "cercare tra i morti colui che è vivo"?
Non sono i simboli che ci tengono in vita, ma la vita stessa. La vita, prima di tutto.
Torniamo umani, ricettivi di cuore più che ricercatori di dogmi divini astratti e sogni disincarnati.
Dio in terra e Cristo fatto carne. Non c'è amore divino più concreto della nostra parte di esistenza convertita in luminosità vivente, semplicità disposta sulle vie del Signore, che sono infinite.
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Tortore dal collare, Porto Recanati marzo 2021 |
"La grandiosità della nostra vita esiste malgrado noi, sopra e sotto e dentro di noi, in ciò che di noi è inevitabile e fuori del nostro controllo. Gli uomini sono sia fatti sia persone, e la parte involontaria della loro vita è così immensa da riempire la mente e da lasciarli senza espressioni del volto capaci di dire alcunché su cose banali come i loro egoistici pensieri e atti. Prima o poi ciò che ora è vita sarà poesia, e ogni tratto leale e umano aggiungerà al canto una più ricca variazione.
[…]
A rigore, la poesia è organica, costituzionale.
Non possiamo conoscere le cose con parole e scrittura, ma solo assumendo una posizione centrale nell'universo, e vivendo nelle sue forme.
Affondiamo per risorgere".
(Ralph Waldo Emerson, Essere poeta)
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Porto Recanati, 2 aprile 2021 |
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