09 gennaio 2023

Yoga con Cecilia | Rigenerazione Gratitudine Respiro


L’approccio che trasmetto è quello del “senza sforzo”, tipo non dinamico di asana con enfasi sul rilassamento, il respiro lento, la calma mentale, l’abbandono, il bhav.

Lo Yoga che trasmetto è intimamente ispirato allo Yoga delle origini, dei grandi Maestri realizzati e dei testi sacri, poeticamente rivelati.

Yoga come Darshana (Visione della Vita) secondo la tradizione spirituale da cui è nato, come cammino evolutivo e strumento di risveglio della coscienza, percorso di auto-realizzazione.

Yoga come meditazione e consapevolezza.

Yoga come unione a un piano divino di esistenza che ci vuole liberi dal giogo delle costrizioni mentali egoiche. Questo è quanto è racchiuso nell’etimologia stessa del termine Yoga: dalla radice sanscrita “jug” che richiama sia l’unione sia il giogo.

Yuijate anena iti yogah: Yoga è ciò che unisce

Unisce cosa? Il sé individuale con il sé universale, aspetto personale dell’esistenza con aspetto cosmico, impersonale. Yoga è l’espansione della personalità egoistica verso un tutto pervasivo, eterno. Tale espansione consente di sentirsi uniti a tutto ciò che è,  alla Vita nella sua pienezza.

Tale premessa utile per radicarsi al vero senso della pratica Yoga, è alla base dell’approccio utilizzato anche nel lavoro corporale. In questo approccio l’enfasi non è mai rivolta alle posture fisiche in sé stesse (gli asana), bensì all’ascolto del corpo e delle percezioni sensoriali per favorire un’altra presa di posizione, la più importante ai fini dello Yoga autentico: la posizione interiore, l’attitudine contemplativa, lo sguardo meditativo, lo spazio della consapevolezza.

ATTEGGIAMENTO CONTEMPLATIVO E NON-SFORZO

Il “giusto atteggiamento” (Bhava) a cui darsi per ricevere benefici integrali dalle pratiche Yoga, ha un ruolo chiave, per questo è un aspetto che curo particolarmente durante la trasmissione dell’insegnamento e la pratica. 

Ne ho scritto in maniera più approfondita in questo articolo su Yoga Magazine, di cui consiglio la lettura.

Il bhav yogico (atteggiamento spirituale) emerge grazie a un abbandono sempre più profondo, una qualità di ascolto rilassata e vigile, una disponibilità ad aprirsi a qualcosa di infinitamente più grande e, soprattutto, a seguito di una libertà sempre maggiore dalle reazioni mentali condizionate. Tale libertà diventa più spaziosa man mano che ci si lascia andare e, a tal fine, è estremamente funzionale il rilassamento, non lo sforzo per “fare bene” le posizioni.

Lo spostamento è dal fare qualcosa al permettere che qualcosa accada.

In tutto ciò il corpo viene vissuto come campo di lavoro esperienziale per tutta la durata della pratica: 

non si tratta di passare da una posizione (esteriore) all’altra in un automatismo di esecuzione o perfezione da manuale, bensì di cogliere in presenza e sensibilità ogni movimento come transito verso … la comunione con l’infinito.

NON DINAMISMO: YOGASANA DI TIPO RILASSATO


Patanjali negli Yoga Sutra evoca “il rilassamento dallo sforzo e l’incontro con l’infinito” quale mezzo per arrivare alla postura yogica (asana) “stabile e comoda”.

Ma la “presa di posizione” preliminare è quella che ci schiera dalla parte dell’infinito, in atteggiamento rilassato e abbandonato.

Yoga non è ginnastica, fitness, sport.

L’approccio che trasmetto è quello del “senza sforzo”, tipo non dinamico di asana con enfasi sul rilassamento, il respiro lento, la calma mentale, l’abbandono, il bhav.

Altri approcci utilizzano invece la velocità, le ripetizioni, il mantenimento con forza, spesso spingendo nel senso della performance.

Trasmetto uno Yoga integrale in cui convergono le principali vie dello Yoga classico (Raja, Hatha, Bhakti, Jnana, Karma) e dello Yoga Non Duale del Kashmir, conosciuto anche come Yoga del Silenzio.


“Ogni yoga è, per sua natura, una nuova nascita; è una nascita fuori della vita ordinaria, della vita materiale mentalizzata, in una superiore coscienza spirituale, una più grande e divina esistenza.

Nessun metodo yoga può iniziarsi e seguirsi con successo senza un possente risveglio alla necessità di un’esistenza più ampiamente spirituale”.

(Sri Aurobindo, Che cos’è lo Yoga)


LEGGI ANCHE: SENTIRE IL "CORPO DI LUCE" DURANTE LA PRATICA YOGA


 

"Quando cogli la spazialità luminosa del tuo corpo che irradia in tutte le direzioni, ti liberi dalla dualità e ti fondi nello spazio."

(Vijnana Bhairava Tantra, sloka 43)




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