21 dicembre 2021

La Gioia di dialogare con la Voce dei Poeti | Cecilia Martino



Riscoprire la bellezza del vero ascolto attraverso letture meditate di testi poetici, di parole e di silenzi. 

C’è qualcosa di molto sottile che rende la Poesia una confidenza legata alla vita quotidiana molto più di quanto si sia soliti pensare. Non una evasione, non un puro diletto da accademici, nemmeno un romanticismo fine a sé stesso. 

La Voce dei Poeti risuona da un luogo che offre a ciascuno di noi il potenziale di armonizzarci con quanto ci rende più squisitamente umani: la relazione dialogica con noi stessi e con l’altro. 

Siamo sicuri di sapere veramente ascoltare - che sia un testo poetico o la confidenza di un amico, o le nostre stesse emozioni? 

Un vero dialogo inizia sempre da un ascolto sincero, ripulito da frasi fatte e da un linguaggio mortificato dal senso comune. 

La parola poetica è di per se stessa veicolo di un dialogo più autentico perché rompe gli schemi del linguaggio logocentrico denotativo, finalistico ovvero tendenzialmente indirizzato a un obiettivo: informare, indottrinare, documentare, definire, spiegare, interpretare, analizzare, razionalizzare, catalogare, concettualizzare, tematizzare. 

Il linguaggio plurisensoriale, analogico, mitico, allusivo, della Poesia, invece, non vuole significare nulla, ha rispetto del mistero da cui nasce e a cui si rivolge, l'essere umano in quanto mistero vivente. E' un linguaggio per lo più celebrativo, una lingua polisenso che non dona certezze ma evoca il turbamento dell'anima, una lingua che non dice ma chiama, più simile a una preghiera, a una rivelazione, a un tocco, a una Chiamata appunto. Un accenno, non una trama già definita. 

Qualcosa che ci sorprende, o che ci "arriva" intimamente, non si dice forse che è "toccante"? Uno scambio davvero autentico non è forse un entrare in con-tatto?



"Ognuno ti chiama verso di sé; io ti invito solo dentro te stesso". (Rumi)

L’invito di questi incontri poetici di "ascolto creativo" è quello di trascorrere qualche ora in compagnia di tale Voce, accompagnati da letture di brani e di silenzi, in una esperienza libera da ogni sapere precostituito, al suono di parole che invitano a una percezione inusuale di emozioni, respiri e pensieri. 

Parole nuovamente vive, vitali e rivelatrici.

Un percorso mai tracciato, di intimità trasformativa, da percorrere insieme ai partecipanti nel rispetto del mistero che ci anima, ci monda e ci umanizza. 


"Mi dà gioia poter trasmettere l’esperienza di ricettività e percezione diretta mediante la lettura di brani poetici. Perché a me la poesia ha sempre preso per mano, ben oltre uno sterile diletto intellettuale scollegato dalla vita quotidiana. Ci si può lasciare davvero sorprendere dalla poesia, come dalla vita!" (Cecilia Martino)

"La gioia di dialogare con la Voce dei Poeti" è un progetto itinerante che farà tappa ovunque ci sia opportunità e grazia di riceverlo. Contatti:  ilmestieredeldare@gmail.com

#lagioiadidialogareconlavocedeipoeti

Instagram @ceciliaisha

https://linktr.ee/ceciliamartino

Roma, 26 Novembre 2021 - Incontro La Gioia di dialogare con la Voce dei Poeti a Roma


“Io sono la Luna, dappertutto
e in nessun luogo.
Non cercarmi al di fuori;
abito nella tua stessa vita.
Ognuno ti chiama verso di sé;
io ti invito solo dentro te stesso.
La poesia è la barca
e il suo significato è il mare.
Vieni a bordo, subito!
Lascia che io conduca questa barca! “ 

(Rumi) 



“Né l'intelligenza, né l'immaginazione, né tantomeno l'udito sono i veri ricettacoli della delizia poetica, proprio perché non sono i suoi veri creatori; sono solo i suoi canali e strumenti; il vero creatore, il vero conoscitore, è l'anima. Quanto più direttamente la parola raggiunge l'anima, immergendovisi profondamente, più la poesia è grande. Un Ananda divino… una tale gioia spirituale è ciò che l'anima del poeta sente e che, quando oltrepassa le difficoltà umane del suo compito, riesce a "riversare" in tutti coloro che sono preparati a riceverla. E questa delizia non è solamente un passatempo divino, ma è un grande potere formativo ed illuminante”. (Sri Aurobindo) 


 

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IL POETA NON SI SBAGLIA 


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