Incontrare la verità dell'altro e di noi stessi in un dialogo davvero aperto al mistero, rende umili. Vivere poeticamente è un atto di umiltà. Nell'ascolto sincero di poesie si annida il nettare dell'alchimia che fa riscoprire la Poesia dimenticata del quotidiano. Una evidenza invisibile che richiede il dischiudersi di ciò che ci rende più propriamente umani: la nostra sensibilità.
Quando la poesia viene sentita con tutto il corpo, si attua un processo spontaneo. Di cosa? Vi invito a scoprirlo in esperienza diretta …
SEGUIRE I VERSI
La poesia non ci chiede di credere alle parole, di credere "sulla parola" (come un atto di fede concettuale), ma di seguire versi (direzione, suono, ritmo) dunque di credere al sensibile non all'intellegibile. Percezione pura prima che diventi concetto, pensiero.
I contenuti, contengono. I versi, liberano.
Le poesie non pretendono di esprimere contenuti, piuttosto veicolano forze, dipingono paesaggi interiori, sostengono ritmiche di respiro, pronunciano parole vibranti di suono.
Dalle poesie si impara a lasciarsi andare, a non voler afferrare sempre tutto con il raziocinio della mente volitiva.
La parola poetica indica una direzione da sentire con tutto il corpo - il Verso - non impone significati precostituiti da interpretare concettualmente. Ecco perché le poesie non vanno interpretate, tutt'al più intonate, emesse con il respiro ad alta voce o nell'intimità di un momento contemplativo.
Io temo tanto la parola degli uomini.Dicono tutto sempre così chiaro:questo si chiama cane e quello casa,e qui è l'inizio e là è la fine.E mi spaura il modo, lo schernire per gioco,che sappian tutto ciò che fu e sarà;non c'è montagna che li meravigli;le loro terre e giardini confinano con Dio.Vorrei ammonirli, fermarli: state lontani.Voi le toccate: diventano rigide e mute.Voi mi uccidete le cose.
(Rainer Maria Rilke)
LASCIAR VIVERE LA SENSAZIONE
Scorrere. Non correre, avere fretta, sforzarsi.
Scorrere, senza sforzo, come una sorgente di acqua cristallina, come il flusso sanguigno quando non c'è contrazione, come emozioni non trattenute né concettualizzate, bensì semplicemente percepite, senza commenti, giudizi, comparazioni, voler trarre conclusioni.
NON PARLARE DI, MA PARLARE CON, E ABITARE
"Ho sempre colto qualcosa di sacro nel non sapere cosa dire circa le mie poesie.Esse stesse mi colgono di sorpresa, dopo che mi sono data alla loro origine in promiscuità con l'amante silenzioso, il riposo è necessario.Come tirare i remi in barca, e lasciare la deriva quieta nella direzione del ritorno. È un atto senza difese.Dare spazio alla realtà propria di un momento ingiustificato. Magari mi commuovo, questo sì.È lo sguardo che parla, pupille introiettate nel vuoto senza risposte. È solo la domanda che resta, vibrante sinfonia di fondo, pagina bianca ricapitolando l'impronunciabile.Ma ho imparato le sillabe che sostengono il moto della vita, e la poesia che tiene il mio corpo unificato al ritmo universale.Su questi accenti, ancora ho qualcosa da dire. Anzi, da dare". (Cecilia Martino)
"Voi date ben poco quando date dei vostri beni.
E’ quando date voi stessi che date davvero" . (Khalil Gibran)
Ecco perché la vera "magia" della poesia si compie con la lettura ad alta voce, con il fiato che emette nuovamente fuori (esalazione) il respiro da cui il timbro poetico ha preso letteralmente vita.
Il respiro che si fa verso, direzione di vita.
Il cerimoniale della sacralità del gesto poetico iniziatico.
"Alcuni dicono chequando è detta,la parola muore.Io dico invece cheproprio quel giornocomincia a vivere".(Emily Dickinson, 1872)
Di questo porto testimonianza, come possibilità di una fruizione poetica differente e intimamente trasformativa, durante gli Incontri - rigorosamente in presenza - del progetto itinerante La Gioia di Dialogare con la Voce dei Poeti.
Per informazioni sull'organizzazione di serate e incontri: ilmestieredeldare@gmail.com
INCONTRO A PORTO RECANATI 7 GIUGNO 2022
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