14 marzo 2023

Equinozio di Primavera | Accogliere la nuova luce a piccoli passi : pratica del respiro arcobaleno


La nuova stagione avanza, l'Equinozio di Primavera consacra l'uscita dal momento più buio dell'anno e il graduale aumento delle ore di luce. La voglia di uscire e di stare all'aria aperta si fa sentire ed è un richiamo salutare, se accolto unitamente alla consapevolezza che esiste un equilibrio al quale anche il nostro corpo ha bisogno di adeguarsi.

Lo Yoga trasmette da millenni la Via dell'armonia, del giusto equilibrio, della consapevolezza di ogni momento da vivere in sintonia con i ritmi naturali, cosmici. 

È bene iniziare a esporsi alla luce diretta del sole, nei prossimi mesi antecedenti all'estate, in maniera graduale, delicata. 

Niente in natura avviene di colpo, di fretta, bensì implica momenti di germinazione, adattamento, immagazzinamento e rilascio molto lenti.
Allineiamoci alla natura nei mesi entranti, e non cediamo il passo alla nostra mente volitiva che magari vuole immagazzinare subito più sole possibile, più aria possibile, come compensazione dei tanti momenti bui, freddi, trascorsi maggiormente al chiuso, tipici dell'inverno.

Impariamo a pazientare, a prendere poco per volta, a rilassarci e a non "strafare", a ricevere tanto dal poco.

La qualità è ciò che conta, non la quantità.


La nuova luce che si espande con i mesi primaverili è un invito alla possibilità di accompagnare, senza forzarlo, un cambiamento. 

Ascoltiamo se il richiamo viene dal nostro volere personale, oppure da una saggia consapevolezza corporea che sa ascoltare e seguire ritmi più lenti, ricettivi, benefici e salutari. Bastano pochi minuti, all'inizio, di esposizione consapevole alla luce del Sole, in luoghi di natura (mare, montagna, parchi pubblici, campagna, o anche affacciandosi alla finestra della propria casa guardando il cielo…), occhi chiusi e respiro lento abbinato a semplici movimenti, per rigenerarsi e caricare le batterie interiori ed esteriori senza arrecare alcun danno al nostro sistema psicofisico e spirituale.


Yoga (Unione) è ogni momento vissuto in piena consapevolezza.
Ascoltando in sensibilità tattile il corpo, la spontaneità dei movimenti emerge e ci accorgiamo che la lentezza è il più grande dono del nostro essere intimo, lo stato naturale. 


LA RESPIRAZIONE ARCOBALENO

Porto Recanati, 14 marzo 2023

In questa semplice pratica, tutto si risolve nell'accogliente arco "disegnato" dalle braccia che gentilmente si elevano in alto e poi tornano verso il basso, sulle ginocchia, come aquiloni mossi dal vento o foglie in procinto di lasciarsi andare e tornare al suolo della terra, senza sforzo.  Come ali di volatile, leggerezza che danza con i vuoti d'aria nello spazio ampio del cielo infinito.
A braccia aperte, come i cormorani


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Sediamo con il busto eretto ma non rigido, in una posizione comoda a gambe incrociate (ma è possibile anche seduti su una panchina con i piedi ben poggiati a terra). Le mani poggiate sulle ginocchia, o sulle gambe vicino al grembo, lasciando i gomiti delicatamente piegati, i palmi rivolti verso l'alto. 

Chiudiamo gli occhi (possiamo anche tenerli aperti con lo sguardo contemplativo che non afferra niente e lascia tutto scorrere) e iniziamo a percepire il respiro che esce spontaneo dalle narici e come si fonde con l'aria circostante, con i profumi che eventualmente percepiamo, con i suoni e con tutto ciò che c'è, che entra nel nostro campo di consapevolezza. 

Poi portiamo le mani unite davanti al petto ed esaliamo profondamente dalle narici. 

Inspirando, iniziamo lentamente a sollevare le braccia verso l'alto rimanendo con le palme delle mani unite. 

Con le braccia distese verso il cielo sentiamo la colonna vertebrale che si stira, l'energia vitale che entra in tutte le cellule del corpo e per qualche attimo possiamo trattenere il respiro per poi espirare e lasciare che con l'espirazione le braccia scendano aprendosi parallelamente al suolo; le mani si distaccano, i palmi si rivolgono verso l'alto e si riportano alla fine del movimento di discesa sulle ginocchia, gambe o grembo. 

Rimaniamo con le sensazioni, con la pausa di ciò che c'è. 

Sentiamo la qualità energetica del corpo, in particolare le sensazioni sui palmi delle mani e lasciamoci andare. Senza fretta di passare ad altro. 

Possiamo ripetere questa semplice pratica, oppure, rimanere in intimità con quanto già accaduto. 

Ringraziamo per il nutrimento ricevuto e dato, nello scambio tra noi e l'infinito, come acqua che si versa nell'acqua…


IL VIDEO DELLA
RESPIRAZIONE AD ARCO 

CANALE YOUTUBE: @CECILIAMARTINO


Yoga con Cecilia | Rigenerazione Gratitudine Respiro (anche online)


INSTAGRAM @ceciliasavitri

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