Con questa poesia di Ludwig Uhland ci lasciamo ispirare per la stagione che viene, sempre con lo sguardo rivolto anche alle "stagioni interiori del cuore".
Le dolci brezze si sono risvegliate
spirano e sussurrano giorno e notte
si muovono ovunque
aria fresca nuovo suono
ora povero cuore non temere
ora tutto, tutto deve cambiare.
Il mondo diventa più bello ogni giorno
e non si sa cosa diventerà.
La fioritura non accenna a finire
e fiorisce anche la valle più profonda.
Ora povero cuore dimentica il tuo tormento.
Ora tutto, tutto deve cambiare
(Fede nella primavera, Ludwig Uhland)
L'universo ci parla sempre con messaggi poetici, con simboli e archetipi - l'antica sapienza dello Yoga direbbe con la Comprensione del Cuore, che è intuizione e non concettualizzazione: cum-prendere, prendere con sé, è più un abbraccio che un punto di vista...
Il "cuore che dimentica il suo tormento" è l'ampiezza dello spazio di coscienza in cui tutto può fluire senza per questo essere rimosso, indesiderato, manipolato. E' il cielo che lascia andare e venire le nubi.
Spesso i più grandi rifiuti, tormenti e conflitti, sono quelli creati dalle ostinate illusioni della mente.
Un fiore, quando è il momento, fiorisce.
Una foglia, quando è il momento, cade dall'albero.
Un bruco, quando è il momento, diventa farfalla. Compie un balzo evolutivo, un salto quantico e nemmeno lo sa. Lo vive e basta, spontaneamente.
L'essere umano ha la potenzialità suprema di fiorire nell'intelletto, nell'anima e, ancora oltre, con l'ultimo azzardo, nello Spirito. E' una benedizione che ci spetta, una legge di evoluzione, non una magia operata da pochi e per pochi, tantomeno una superstizione.
Ha i suoi tempi, anzi, si compie nella dimensione del non tempo quando si è pronti al grande salto. Mettiamoci il cuore in pace: "ora tutto, tutto deve cambiare" ...
Come si legge nel libro La luce sul sentiero:
"Non vivere nel presente o nel futuro, ma nell'eterno".
E allora, rimaniamo nella fede, fede nella primavera, in quella dimensione interiore che ci rende tutt'uno con la Vita e il suo fluire, senza nulla più ostinatamente volere con istinto di conservazione e certo orgoglio di separazione (l'ego non ama le primavere...)
Ricordiamoci la sublime lezione del "papavero di Pessoa"
Esile come stelo di papavero
mi sostiene il momento
Nulla voglio
NAMASTE! ॐ
(Testo tratto dalla newsletter del 6 maggio. Se vuoi iscriverti e ricevere testi di ispirazione come questo, aggiornamenti su eventi o altro, compila il semplicissimo Form di iscrizione sul sito www.ceciliamartino.it - CONTATTI
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