“Ma l'amore e la libertà del lasciar essere nella fiducia dell'espressione accade dentro il passo dell'espansione della gioia. E dunque, date attenzione al vostro passo, a muoverlo nella gioia”
Sarà che quando si parla di Gioia per me è un richiamo irresistibile. Non c'è suono che faccia sussultare tanto la mia interiorità quanto quello emesso dalle 5 lettere della composizione GIOIA, che in sanscrito diventano 6 (ANANDA) con una traduzione ancora più esaltante: BEATITUDINE. E' un trasalimento privo di riferimenti esterni che scaturisce dal profondo, non c'è una ragione precisa per essere gioiosi (ragione, infatti, è un termine caro alla mente ma non al Cuore), è una dimensione naturale dell'essere a cui tutti siamo invitati a tornare. E’ il più chiassoso richiamo del nostro vero Sè, da non confondere con uno stato ipnotico di buonismo a tutti i costi, di sorrisi ebeti stampati sulla faccia in qualsiasi occasione, perché la gioia a cui mi riferisco può esistere anche durante un attacco di rabbia o una crisi di pianto. E' questo il punto. Essere gioiosi è un'emozione superiore dell'anima che equivale a vivere in uno stato di perenne innamoramento della vita in tutte le sue manifestazioni, anche quelle che la mente egoica definirebbe "negative".
La gioia è l'estasi della coscienza ed è la risposta estetico-estatica all'anestesia dei condizionamenti mentali che mettono in gabbia la creatività di cui siamo portatori per natura.
Oggi mi sono imbattuta in una canalizzazione intitolata "Un messaggio per gli Amici della Stazione Celeste per il 2014" e trovo splendidi alcuni passaggi in cui vibra forte l'energia della gioia. Non posso che condividerli qui sul mio Blog come ulteriore suggestione per chi sta sperimentando, come me, la bellezza di questo tempo di transizione planetaria in cui siamo chiamati tutti a mettere la nostra firma come co-creatori dell’Opera perfetta chiamata Vita. E se ancora non riuscite a vederlo, questo capolavoro, e men che mai provate gioia, provate a rilasciare qualsiasi giudizio, come primo passo. Provate ad uscire da questo schema e ripetetevi ogni mattina, come intenzione per la giornata: “Oggi non emetterò giudizi di alcun tipo, né su di me né sugli altri, e mi limiterò ad osservare come fossi un testimone”. Lo sforzo che ci metterete sarà più importante del risultato stesso, perché anche la scelta di non-reagire all’automatismo della mente giudicante è un atto di creazione. Diventate proattivi: è in quello spazio vuoto che ponete tra la reazione e la pro-azione, che si annida la gioia.
Sarà che quando si parla di Gioia per me è un richiamo irresistibile. Non c'è suono che faccia sussultare tanto la mia interiorità quanto quello emesso dalle 5 lettere della composizione GIOIA, che in sanscrito diventano 6 (ANANDA) con una traduzione ancora più esaltante: BEATITUDINE. E' un trasalimento privo di riferimenti esterni che scaturisce dal profondo, non c'è una ragione precisa per essere gioiosi (ragione, infatti, è un termine caro alla mente ma non al Cuore), è una dimensione naturale dell'essere a cui tutti siamo invitati a tornare. E’ il più chiassoso richiamo del nostro vero Sè, da non confondere con uno stato ipnotico di buonismo a tutti i costi, di sorrisi ebeti stampati sulla faccia in qualsiasi occasione, perché la gioia a cui mi riferisco può esistere anche durante un attacco di rabbia o una crisi di pianto. E' questo il punto. Essere gioiosi è un'emozione superiore dell'anima che equivale a vivere in uno stato di perenne innamoramento della vita in tutte le sue manifestazioni, anche quelle che la mente egoica definirebbe "negative".
La gioia è l'estasi della coscienza ed è la risposta estetico-estatica all'anestesia dei condizionamenti mentali che mettono in gabbia la creatività di cui siamo portatori per natura.
Oggi mi sono imbattuta in una canalizzazione intitolata "Un messaggio per gli Amici della Stazione Celeste per il 2014" e trovo splendidi alcuni passaggi in cui vibra forte l'energia della gioia. Non posso che condividerli qui sul mio Blog come ulteriore suggestione per chi sta sperimentando, come me, la bellezza di questo tempo di transizione planetaria in cui siamo chiamati tutti a mettere la nostra firma come co-creatori dell’Opera perfetta chiamata Vita. E se ancora non riuscite a vederlo, questo capolavoro, e men che mai provate gioia, provate a rilasciare qualsiasi giudizio, come primo passo. Provate ad uscire da questo schema e ripetetevi ogni mattina, come intenzione per la giornata: “Oggi non emetterò giudizi di alcun tipo, né su di me né sugli altri, e mi limiterò ad osservare come fossi un testimone”. Lo sforzo che ci metterete sarà più importante del risultato stesso, perché anche la scelta di non-reagire all’automatismo della mente giudicante è un atto di creazione. Diventate proattivi: è in quello spazio vuoto che ponete tra la reazione e la pro-azione, che si annida la gioia.
La statua di Shiva nella sua forma Nataraja (Re della Danza) fotografata al Ristorante indiano Gandhi di Torino. Esplosione estatica di pura gioia creativa… |
Basta guardare dentro il cielo, accorgetevi che siete voi il cielo, muovetelo nel passo della terra e onorate il cielo che siete. Cominciate a trasformare in sostanza la Luce onorando la vita in cui voi siete.
Questo tempo richiede grande Cuore. Questo tempo richiede che voi possiate vivere e vedere attraverso il Cuore. Questo tempo richiede la semplicità del Cuore nell'espressione, nella comunicazione. Questo tempo richiede la saggezza che nasce dal Cuore. Questo tempo è il movimento della vostra coscienza che si allinea alla coscienza dell'infinito.
Guardate i vostri figli, hanno la Luce dell'arcobaleno, siate d'imparare da essi e lasciateli liberi di essere. E questo lo potete fare solamente se nel vostro Cuore vi è gratitudine e amore e grande presenza. Allora il rispetto diventa libertà di lasciar essere, libera da qualunque idea o convinzione di come qualcosa o qualcuno ha da manifestarsi.
Ma l'amore e la libertà del lasciar essere nella fiducia dell'espressione accade dentro il passo dell'espansione della gioia. E dunque, date attenzione al vostro passo, a muoverlo nella gioia.
(il corsivo è mio)
Ora è il tempo di accorgervi che è sufficiente l'intenzione e nell'intenzione portate attenzione, portando attenzione create realtà in base all'attenzione che avete scelto. E allora, date attenzione alla gioia, date attenzione all'amore, date attenzione alla gratitudine. Mettete questa intenzione e spostatevi da qualunque altra intenzione. Poiché nell'intenzione portate la realtà di ciò che poi è... siete creatori. Ora siete più che mai nella coscienza del risveglio e dunque la responsabilità di riconoscere quanto sta in voi ciò che andate creando.
Potete leggere la canalizzazione completa qui, sul sito di Stazione Celeste
"La vera gioia non ha come causa niente di visibile o tangibile; è una gioia senza causa, che ci è data dalla sola sensazione di esistere come anima e come spirito. Allora, anziché attendere di possedere qualcosa o qualcuno per potervi rallegrare, dovete fare il contrario, ossia rallegrarvi dell'esistenza degli esseri e delle cose, ... perché nella gioia che essi vi danno, avete la sensazione che vi appartengano. Solo ciò che vi dà gioia vi appartiene, mentre ciò che vi appartiene, non necessariamente vi procura molta gioia. Tutto ciò che vi rallegra, voi lo possedete veramente, e più ancora che se ne foste i veri proprietari" (Omraam Mikhael Aivanhov)
Letture consigliate
"Alle Sorgenti Inalterabili della Gioia" di Omraam Mikhael Aivanhov
"Il potere della kabbalah. Una tecnologia per l'anima" di Berg Yehuda
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