20 luglio 2016

CORRISPONDENZE D'AMORE. COSA C'E' DI PIÙ BELLO DEL DARSI?


Donne, dakini, dee...  Sri Lanka, gennaio 2016. ©Foto CECILIA MARTINO

M’ispira, c’è sempre …
è la quintessenza dell’amore universale,
se trovo le parole sento il suo battito,
non sono nemmeno più Io…
Sono in Amore.

Pensare prima di agire?
No, non più.
Agire prima di pensare.

Sono sopraffatta dal suo essere “prepotentemente” in me.
E tu mi capisci.
E allora … mi arrendo.
Ma non sempre con la stessa leggerezza.

Sembrerebbe che quando il rapporto è “Sacro”
non possa essere “normale”
un pò una dolce condanna per noi Anime in Cammino…
Sento e condivido ogni tua parola e il
Lasciare andare
sembra essere l’unico linguaggio
per il Divenire che volgarmente tradotto
mi sembra un “dì – verrà”.

Così silenziosa, così prepotente.
Ma come si fa?
Si fa e basta.

Talmente stretta la filosofia corrente sull'amore, in tutte le sue declinazioni, che le due donne ardirono precipitare nella pochezza delle parole danzando su silenzi, graffiti, metafore, respiri, colori, utilizzando il loro codice preferito. Il codice dell’anima. Intraprendendo l’unico viaggio che la deriva dei sentimenti rende possibile: lo spazio vuoto, quello dell’accoglienza e del disorientamento (provate a orientarvi in uno spazio totalmente vuoto!), della solitudine che ti fa urlare “c’è spazio per tutti”...

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"Contraria non contradictoria sed complementa sunt" (Niels Bohr, 1961). Gli opposti non sono contraddittori ma complementari. Matrimonio mistico e nozze alchemiche...
Quadro fotografato nel ristorante ayurvedico Bibliothè, a Roma. ©Foto CECILIA MARTINO

“Quando vi libererete dall'idea che l’anima compagna sia un’entità capace di portarvi la felicità, e quando intenderete come anima compagna il resto dell’umanità, allora l’entità – la vostra anima compagna, quella che vi renderà possibile l’esperienza della felicità – apparirà sul vostro cammino”. 

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Cosa c'è di più bello del darsi? Pietà Rondanini, scultura marmorea di Michelangelo Buonarroti, oggi conservata nel Castello Sforzesco a Milano ©Foto CECILIA MARTINO

Sat Cit Ananda, la beatitudine é un atto di presa di coscienza, afferrare nell'intuizione di un lampo che tutto é sacro, che la bellezza é ovunque, che ogni momento é quello che é e che deve essere. Perfetto. 
Segreto e immenso, come l'amore. 
Darsi a quell'amore é la missione della nostra anima. 

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"Un prestito fatale, l’essersi fuse così a fondo con i misteri dell’universo. Come le lupe fiutano tra i boschi l’invisibile che non le addomestica". (Cecilia Martino)

“Tu dici dunque, Trismegisto, che Dio è di entrambi i sessi?”
“Sì, e non solo Dio, Asclepius, ma tutte le cose animate e inanimate, perché entrambi i sessi brulicano di potenza riproduttiva, e la loro energia di legame, o piuttosto unità, che tu chiami Venere o Cupido o entrambi, trascende la comprensione. La più alta chiarezza, gioia, allegrezza e amore divino sono in essa innati”. 

Dal punto di vista dell’anima – e dell’universo che segue le leggi unificanti del ritmo e dell’armonia e non quelle separative della discriminazione giudicante di bene/male, giusto/sbagliato – dal punto di vista cosmico, qualsiasi tipo di relazione è “neutra”, per il solo fatto di esistere ha diritto di esistere nell'ottica del fine superiore a cui tende ogni cosa, situazione o esperienza che si è chiamati a fare. 

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Con la Donna Selvaggia come alleata, guida, modello, maestra noi vediamo con gli occhi dell'intuito, porta tutto ciò che una donna ha bisogno per essere e sapere. Porta il medicamento per tutto, porta storie e sogni, parole, canzoni, segni e simboli. E' nel contempo veicolo e destinazione. Riunirsi alla natura istintuale non significa disfarsi, cambiare tutto da sinistra a destra, dal nero al bianco, spostarsi da est a ovest, comportarsi da folli o senza controllo. Non significa perdere le proprie socializzazioni primarie, o diventare meno umane, significa piuttosto il contrario. La natura selvaggia possiede una ricca integrità. 

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"(abbracciando se stessa) - Se volete il mio tesoro, se aspirate a vedermi dentro, dovete essere pronti a partire da qui, perché io sono un passaggio, una porta, un'apertura segreta" (Thonban Hla)
"La donna viola", dipinto di Grazia Balilla


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