Se non avesse fatto sport, Fiona May avrebbe frequentato una scuola di teatro e magari sarebbe diventata un'attrice. Le fa eco Jury Chechi che, invece, senza sport non sarebbe stato una persona serena. L’Ippodromo di Imola è il luogo del cuore di Davide Cassani, mentre Diana Bianchedi sogna ancora con l’odore del gulasch ungaro che la riporta al palazzetto di Budapest. Federico Buffa ha un debole scaramantico per il numero 11, Giusy Versace invece non simpatizza per il numero 8 che corrisponde alla corsia più odiata che a Rio ha compromesso la sua gara dei 400 metri. A Tania Cagnotto non è andata meglio con il numero 20 che contrassegna i centesimi a causa dei quali ha perso la seconda medaglia ai Giochi Olimpici di Londra nel 2012. E via dicendo, raccontando, raccontandosi come in un salotto open air in cui lasciar scorrere a ruota libera immagini private e memorie agonistiche, olimpiche e paralimpiche, senza soluzione di continuità.
Avendo tra le mani questo libro, viene voglia di scorrerlo più e più volte prima di soffermarsi su qualche pagina in particolare, perché è fluido, scorre come l’acqua che scorre, seduce la vista con illustrazioni di pregio e sprona lo sguardo a saltare da una domanda all'altra solleticando quel sano voyeurismo del lettore curioso.
Lo si gira e si rigira quasi si avesse tra le dita il cubo di Rubik e non si sa da che parte iniziare, il che non è un difetto, anzi. È una dichiarazione di libertà in primis, ma anche una sorta di manifesto letterario che sancisce l’originalità dell’Opera. Infatti, è un libro double face che si può leggere anche al contrario, nel vero senso della parola: l’avanti e il retro sostanzialmente non esistono, sono due differenti Inizi del racconto, dei racconti.
Lo si potrebbe riassumere in 8 parole: quindici storie speciali per quindici giganti dello sport (Claudio Marchisio, Davide Cassani, Diana Bianchedi, Fabio Basile, Giusy Versace, Federico Buffa, Maurizio Felugo, Stefania Belmondo, Roberto Rosetti, Jury Chechi, Tania Cagnotto, Romeo Sacchetti, Mauro Berruto, Fiona May,Livio Berruti) intervistati da un team altrettanto nobile, quello della Scuola Holden (nello specifico, Mauro Berruto, Fabio Dal Pan, Elena Miglietti, Raffaella Persichella).
Ma i riassunti non rendono giustizia, perché poi ci sono i guizzi estemporanei dei “Time out” di Mauro Berruto (Ct Nazionale Italiana pallavolo maschile e Amministratore Delegato di Scuola Holden), pause fuori gioco che ti traghettano dal genius loci del Foro Italico al guantone da baseball di Allie Caulfiel, uno dei fratelli del giovane Holden dell’omonimo celebre romanzo di Salinger, passando per il senso dell'agonismo restituito dall'accenno muto della copertina del libro di Hemingway Il vecchio e il mare ...
15 storie speciali, 15 sketch o tableaux vivants generati da altrettante domande che danzano tra le pagine con tifo agonistico e simpatia conviviale, così ben accompagnati anche dalle belle illustrazioni di Angelica Zanini.
Un libro di specchi, insomma, di rimandi multisensoriali e corrispondenze continue, un pò alla Baudelaire mi viene da pensare, ma senza uso di … alteratori della coscienza, così cari ai poeti maledetti di cui l'autore de I Fiori del Male è un'icona... Proprio no, perché qui il Protagonista vero, quello con la P maiuscola, il cuore attorno al quale pulsano tutti i Ritratti inattesi che prendono vita nel libro, è proprio lo sport pulito, quel Fair Play che è uno dei distintivi d’eccellenza del Panathlon da 61 anni impegnato a diffondere gli ideali più importanti dello Sport (anche qui, con la S maiuscola), ideatore del progetto di questo libro.
Tra le 15 domande rivolte agli Atleti, quella che a me è piaciuta di più è questa:
“Ti diamo cinque parole: fatica, atteggiamento, talento, desiderio e nostalgia. Scegline una e spiegacela a modo tuo, come se noi non l’avessimo mai sentita prima”
Le risposte che ne sono scaturite, a mio avviso, consegnano al libro pagine di alta poesia.
IL LIBRO
Ritratti inattesi.15 storie speciali tra vita e Sport
PANATHLON TORINO OLIMPICA
Via Giordano Bruno, 191 (Palazzina 1)
Ho avuto l'onore di ricevere il libro in dono durante la Conviviale di Panathlon Club Torino Olimpica in occasione della presentazione di Yoga a Raggi Liberi di Patrizia Saccà, atleta campionessa paralimpica e istruttrice di yoga.
Con Patrizia Saccà e Ermanno Silvano, Presidente Panathlon Club Torino Olimpica, Torino 18-10-2018 |
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