30 giugno 2016

IN COMPAGNIA DI UN BUON DAIMON: SE SEI SAGGIO, RIDI

«Satire of a Satyr» di Francesco Vezzoli (2011): testa in porfido rosso del XVIII secolo con testa autoritratto contemporanea

Bella immagine, quella dell'opera di Francesco Vezzoli "Satira di un Satiro", dissacrante e sacralizzante al tempo stesso perché non c'è niente di più spiritualizzante dell'ironia. Il mondo dell'invisibile non può essere contattato con le solite metodiche razionali, gli spiriti amano la danza, la musica, i ritmi dei tamburi, la poesia e l'arte in generale perché è nel gioco erotico creativo che si accende la passione dell'anima, il daimon fumantino che non vuole essere analizzato, bensì amato, celebrato, ritualizzato, con gesti di sana follia e rivoluzionaria disobbedienza.

Disobbedire è rompere gli schemi egocentrici per accedere al regno del Grande Possibile, là dove il mistero (il mondo invisibile, gli spiriti, l'anima, il divino, l'universo o come ci piace di più chiamarlo...) si svela non certo come calcolo matematico, o forme categoriche razionali che tendono a separare e giudicare con valori morali, piuttosto come danza del caos primigenio che rende complici e amanti gli opposti, come formule magiche che danno respiro (pneuma) all'anima. Il primo passo per entrare in questo respiro è dialogare con l'anima nella sua integrità, accogliendo, amando, danzando, celebrando, i luoghi oscuri dell'infero animico così come quelli più luminosi. Non c'è differenza. E' tutto dentro di noi, siamo sposi e spose del nostro corrispettivo amante sotterraneo e celeste in una intimità che è immanenza, e che è magia.

Il satiro a cui Vezzoli fa la linguaccia che pare anche un ammiccamento erotico (o almeno, io ci vedo questo ma ciascuno può farsi ispirare dalle immagini lasciandosi trasportare dall'ispirazione personale), che altro è se non la sua anima selvaggia, quel lato oscuro che poi oscuro non è affatto che ci richiama all'integrità del nostro essere vasti e complessi come la Natura? Mi viene in mente una frase di Pessoa che amo particolarmente: "Sii plurale, come l'universo". E nell'Universo c'è spazio per tutto. E allora, il mio augurio per oggi è questo: siate plurali, saggi ma anche satiri, bardi e cantastorie, danzate furiosamente con i vostri demoni, amateli o fate loro una linguaccia. Ve ne saranno allo stesso modo grati! 

 Su Tuttolibri La Stampa: Vezzoli, ma com'è gioioso il nichilismo.

Serapide, misto di Osiride e Api, identificato con Ade, Zeus e Asclepio. Foto scattata al Museo Egizio di Torino - mostra "Il Nilo a Pompei" (visitabile fino al 4 settembre 2016) 

08 giugno 2016

COSA VEDI QUANDO TI GUARDI ALLO SPECCHIO?

Ciò che vediamo - o che crediamo di vedere - non é che una minima parte di ciò che esiste e vive in profondità!


Noi vediamo sempre il mondo attraverso qualcosa (giudizi, aspettative, emozioni, percezioni sensoriali), ma c’è una verità delle cose in sé così come sono che è disarmante e solida come un monolite in un deserto di luce. Il filosofo Martin Heidegger l’avrebbe chiamata “la cosità delle cose”. Gli strati con cui lasciamo che la realtà si approssimi a noi sono filtrati dalla mente a tutti i livelli, intellettuale, emotivo e sensoriale in primis.

Una vita senza filtri è una spiazzante corsa a ruota libera verso il Grande Possibile, quel luogo in cui accade ciò che sfugge ad ogni ragione possibile ma, non per questo, irragionevole: c’è una intelligenza spontanea nel dispiegarsi della magia – chiamiamolo anche mistero, o spirito, o anima, o dio se ci risuona di più –  che però non può essere compresa con i soliti strumenti a cui si è abituati. E soprattutto, non chiede affatto di essere compresa, ma vissuta. Non c’è modo più sicuro per uscire dalla magia che cercare di capirla. Viceversa, la tenacia di rimanere fedeli all'ignoto è l’unica aspirazione utile alla nostra integrità.

Consacrarsi al mistero, eccolo l’unico sacrificio ammissibile
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Avete mai provato a fissarvi negli occhi davanti allo specchio senza sbattere le ciglia per qualche minuto? Quello che può succedere è sorprendente, se si ha il coraggio di continuare a ... voler davvero vedere! Leggi tutto l'articolo: COSA VEDI QUANDO TI GUARDI ALLO SPECCHIO? 

Villaggio di Timbirè, Ecuador 2015
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New Delhi, India 2014