13 aprile 2014

#YOGA KUNDALINI SHAKTI L’ENERGIA DEL RISVEGLIO

Perché non proviamo gioia in maniera continuativa? Perché il nostro sorriso interiore a volte si spegne?

Gli incontri con il maestro James sono come sempre momenti preziosi per fare esperienza di nuove consapevolezze. Sì fare esperienza. Perché la comprensione profonda è qualcosa che passa per la pratica e non potrebbe essere altrimenti. Complice un bellissimo e intenso stage dedicato alla Kundalini-Shakti, percepisco in maniera tattile come si possa letteralmente intervenire sugli stati d’animo di solito altalenanti, modificando semplicemente i punti di vista.
Quando si entra nel terreno minato ma affascinante del Kundalini Yoga, c’è il rischio concreto di rimanere impelagati in una moltitudine di pratiche, tra l’altro nemmeno troppo semplici da effettuare e men che mai senza la guida di un maestro serio ed esperto, che possono scoraggiare il praticante invece di motivarlo nel suo intento del “risveglio” dell’energia cosmica. Kundalini Yoga è uno dei più completi (e senz’altro validi) sistemi mai messi a punto dall’uomo, basati sui chakra, o corpi energetici, che dipendono da un assiduo e impegnativo lavoro energetico sul corpo. Ma è anche molto complesso, se preso alla lettera ovviamente, come meriterebbe una così sistematica teorizzazione dei corpi ed energie sottili che permeano il mondo fisico.
La soluzione per un approccio più plausibile nel mondo occidentale, accessibile a tutti – come ci suggerisce James – è questa: lavorare sulla mente, il resto viene di conseguenza, compresa la famigerata apertura dei chakra e il risveglio dell’energia vitale addormentata al fondo della spina dorsale.

Per mente non s’intende naturalmente il “cervello” con il suo chiacchiericcio dettato dalla personalità egoica ed egocentrica, ma la forza di volontà, quella mente cioè che – scegliendo di non reagire impulsivamente agli istinti - agisce in sintonia con l’Anima divenendo, in tal modo, una mente Superiore che, necessariamente, non può nuocere né a se stessa né al prossimo. La riflessione a cui ci sottopone James parte da questo presupposto fondamentale: fin quando viviamo nell’istinto – che equivale a rimanere sui piani più grossolani di energia e consapevolezza – non c’è possibilità di risvegliarsi, ovvero di smuovere l’energia vitale, sottile, invisibile, fluida, corroborante che sottosta a tutta la Creazione.
Vivere limitandosi a seguire l’istinto equivale a sopravvivere, espletando le quattro funzioni fondamentali che regolano la dimensione propria del mondo animale: cibarsi, accoppiarsi, dormire, giocare/divertirsi. Vuol dire utilizzare solo la millesima parte delle potenzialità insite nella nostra mente dal momento che gli esseri umani hanno nel loro kit di dotazione naturale, una “supermente” collaudata proprio per trascendere il piano fisico.

 Fatti non foste a viver come bruti, 
ma per seguir virtute e canoscenza
(Dante - Canto XXVI dell'Inferno)

L’uomo è un essere “metafisico” per costituzione, il suo bagaglio mentale – se utilizzato in tutto il suo potenziale - è predisposto per andare oltre il piano fisico, appunto, oltre ciò che si vede e si sente con i sensi ordinari e accedere al regno dell’invisibile. Se non viene utilizzata per questo scopo durante il cammino su questa terra, tutto il potenziale insito nella nostra natura umana/divina viene completamente sprecato. Ma che senso ha allora vivere come esseri umani, ovvero come anime che hanno preso dimora in un corpo fisico? Tanto valeva rimanere nella condizione evolutiva precedente, vivere nel mondo puramente istintuale degli animali.

Quello che troppo spesso si dimentica è la nostra Origine luminosa
, la pura energia vibrante di cui siamo composti. Siamo scaturiti da un susseguirsi di conflagrazioni sempre più forti, da esplosioni di luce, di energia sottile divenuta man mano sempre più densa fino a materializzarsi nella realtà più grossolana alla quale siamo tanto avvezzi, identificandoci totalmente in essa. Ma è davvero tempo di risvegliarsi a percezioni extrasensoriali (psichiche) che utilizzano, appunto, il potere della mente Superiore che abbiamo in dotazione. Già il fatto di ricordarci continuamente questa nostra origine “energetica”, potrebbe essere un punto di partenza molto potente.
Fa notare James che si può immediatamente cambiare livello di vibrazione e, dunque, di consapevolezza e, dunque, di stato d’animo (passando, ad esempio, dall’ansia alla quiete) con semplici gesti quali:
  • chiudere gli occhi (è un gesto che sottovalutiamo ma è una sorta di mudra del viso che automaticamente ci fa passare dagli stimoli del mondo esterno al silenzio del mondo interiore) 
  • assumere una posizione con la spina dorsale eretta e iniziare a seguire il respiro con consapevolezza 
  • volendo, in fase di espirazione emettere il suono nasale della Om

Yoga Chitta Vritti Nirodha
Yoga è il controllo delle onde-pensiero della mente”
(Patanjali - Yogasutra)

A questo punto, microvibrazioni si saranno già messe in atto, il campo elettromagnetico del vostro corpo risulterà cambiato, e questo grazie al potere insito nella forza di volontà (aver scelto di farlo), nella respirazione consapevole (seguire attentamente le fasi del respiro, inalazione ed esalazione e, volendo, ritenzione), nel pensiero focalizzato (attenzione costante durante tutta la pratica) e vibrazioni del mantra Om (il suono originario dotato di una delle energie più sottili possibili). Una pratica di interiorizzazione del genere può essere fatta anche in 60 secondi. Non ci sono scuse al fatto di “non avere mai tempo” e, soprattutto, non c’è alcuna complessità particolare nel suo svolgimento, salvo la necessità di mantenere un atteggiamento di focalizzazione, concentrazione e consapevolezza su quanto si sta effettuando. Questa semplice pratica di “connessione” con il mondo interiore è in grado di smuovere l’energia, agendo di conseguenza sui chakra in virtù del suo forte potere armonizzante.  

E’ bene tenere presente, ci ricorda James, che i chakra possono aprirsi e chiudersi continuamente, a seconda delle circostanze, dei momenti che stiamo vivendo e delle più svariate contingenze. Non è un processo statico che, una volta avvenuto, ci legittima a non lavorare più su noi stessi perché le energie sono sempre in movimento e noi dobbiamo fluire di continuo insieme ad esse. L’unica cosa sicura della vita è il cambiamento, su questo non c’è alcun dubbio, lo diceva l’ispirato Buddha ma anche gli scienziati di oggi sono arrivati alla stessa conclusione.
Cosa c’entra tutto questo con le domande poste all’inizio del post?
C’entra come la ghianda nel suo essere quercia in potenza, parafrasando il lungimirante James Hillman. Lo stato di gioia senza oggetto, quello cioè che non è influenzato né influenzabile dalla circostanze esterne, dipende da questo mutamento di consapevolezza che, a sua volta, scaturisce dalla pratica: bisogna fare esperienza dell’essere parte di questo Tutto che vibra. A quel punto, non c’è più motivo per essere insicuri, ansiosi, depressi, stanchi, svogliati.

GIOIA: QUELLA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE


Se sperimentiamo (e sottolineo sperimentiamo, nessun atto di fede o comprensione puramente intellettuale) la nostra connessione con il Tutto universale – che equivale a sentirci interconnessi anche con gli altri esseri umani e con tutto ciò che esiste – come potremmo mai sentirci soli, abbandonati, incapaci di portare a termine i nostri progetti, inadeguati? Inoltre – ci stimola James – è possibile fare delle cose senza gioia quando si ha la consapevolezza che stiamo facendo qualcosa che influisce sia su noi che sugli altri?
Essere parte del Tutto vibrante vuol dire che ogni singolo gesto della nostra vita quotidiana ha un effetto energetico concreto sulle esistenze individuali, collettive, planetarie, galattiche, intergalattiche. Vi pare poco? Vi sentite ancora così inutili e poco motivati? James ci fa sorridere con la sua eloquenza brillante “anche lavarsi i denti serve per noi e per gli altri, immaginate se nessuno si lavasse i denti…”.

Essere gioiosi è contagioso
(come qualsiasi stato d’animo d’altronde, che si propaga nell’etere allineandosi a frequenze d’onda specifiche) e non c’è miglior servizio che possiamo fare all’umanità di mantenere il nostro sorriso sempre acceso, come un faro nella notte. Ma quando capitano situazioni “negative”, dolorose, difficili, come si fa a sorridere, a mantenersi nella gioia? Innanzi tutto converrebbe ricordarsi che non esistono situazioni “negative” in se stesse, ma solo esperienze, come abbiamo approfondito qui. Inoltre, un altro passo da fare – continua James – è questo: trasformare il prima possibile l’evento negativo in un’opportunità vedendo l’aspetto positivo. Non bisogna reprimere la rabbia, o la tristezza, o altre emozioni che possono scaturire da momenti di difficoltà, altrimenti sarebbe ancora più dannoso. I lati oscuri vanno riconosciuti, prima di lasciarli andare. Non bisogna indugiare nello sconforto, piangendosi addosso come vittime inconsapevoli di chissà quale ingrato destino. È proprio in quei momenti che è possibile fare la differenza, mettendo in atto la “supermente” e trovando una soluzione positiva, che c’è sempre. Già la decisione di volerlo fare è un esercizio di potenziamento della propria forza di volontà. La forza di volontà, insieme all’amore incondizionato (la resa e l’abbandono fiducioso) per tutto ciò che capita, è il più grande fuoco trasmutatore che ci sia. Ecco, basterebbe mettere in pratica questo esercizio di Apertura (passare dal negativo al positivo) tutti i giorni per attivare l’apertura dei chakra. 

"Non dire mai "sono stanco". Lavora con entusiasmo. Mentre lavori, senti scorrere incessantemente dentro di te l’eterna Energia Vitale. Non esiste miglior tonico rivitalizzante del sorriso. Non c’è ornamento migliore di un sorriso sincero. Non c’è bellezza più grande del sorriso di pace e saggezza che risplende sul tuo volto" (Paramhansa Yogananda)

Ne approfitto per segnalare questo appuntamento “intensivo” per fare pratica con il Maestro James: nel weekend del 23-24-25 Maggio 2014, sarà organizzato uno stage residenziale di approfondimento (respirazione, concentrazione, meditazione e rilassamento) presso il Monastero di San Biagio di Mondovì (Pogliola, in provincia di Cuneo). Il costo dello stage è di 230 euro, comprensivo di vitto e alloggio e 16 ore di approfondimento. Per chi volesse iniziare, o approfondire, la pratica dello Yoga, ricordo che James insegna presso la Scuola Yoga Shanti di Torino. Maggiori informazioni sul sito della Scuola e sulla Pagina Facebook. Chi fosse interessato allo stage residenziale deve dare la conferma entro la seconda settimana di Maggio. 

Il Maestro James Eruppakkattu, fondatore della Scuola Yoga Shanti di Torino, insegna Yoga in Italia dal 1980

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1 commento:

  1. As said by Kundalini custom, there are seven distinctive kundalini chakras (energy center) situated along the spine as well as in the brain. The central energy center is not single symbolic ideas they are in fact certain energy drive within our body. Let’s have a look at these 7 Kundalini Chakras.

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