28 luglio 2019

Shunryu Suzuki | L'unica Via è godersi la vita



Discorso tenuto il 20 luglio 1969, giorno in cui l'Apollo 11 arrivò sulla Luna 

Se frequenti una biblioteca vedi molti libri e puoi scoprire che la conoscenza umana è così vasta che è quasi impossibile studiarla. Ora c'è qualcuno che sta per atterrare sulla luna. In realtà io non so niente di come si faccia ad arrivare sulla luna né dei sentimenti che proveremo quando qualcuno ci arriverà; non è che mi interessi poi molto.
Desidero parlare del viaggio sulla luna ma non ho avuto il tempo di studiarci sopra, così se ne parlassi potreste pensare: "Che ignorante!". Le persone che incontrerò oggi o domani magari parleranno del viaggio sulla luna come se sapessero tutto in proposito. Se le sento parlare del viaggio sulla luna e percepisco che non sono realmente interessate forse non avrò molto rispetto per loro.

Il primo che arriva sulla luna sarà molto orgoglioso della sua conquista, ma io non credo che sia un grande eroe. Non so come la pensiate voi; io non lo sento in quel modo.

Forse per un periodo sarà un grande eroe in televisione e sarà trattato come tale, per quello che ha realizzato. Se ci pensiamo ci rendiamo conto immediatamente quanto sia importante praticare lo zazen. Invece di cercare qualche successo nel mondo esterno, cerchiamo di fare esperienza più a fondo di ogni istante della vita: è questo lo scopo dello zazen.



Una volta Marian [Derby] mi mostrò un po' di sabbia e poi me la diede dicendo: "Sono sassi molto interessanti". Sembrava soltanto sabbia, ma lei mi invitò a guardarla attraverso una lente d'ingrandimento. E allora quei sassolini diventarono interessanti come i sassi che tengo nel mio ufficio: i sassi in ufficio sono più grandi, ma sotto la lente la sabbia era molto simile.
Se dici: "Questa è una roccia che viene dalla luna" puoi provare un grande interesse per questa roccia. In realtà non penso che ci sia una gran differenza fra le rocce che abbiamo sulla terra e quelle della luna; penso che troveresti le stesse pietre anche se andassi su Marte. ne sono quasi certo. 

Se vuoi trovare qualcosa di interessante, dunque, invece di saltellare in giro per l'universo in quel modo, goditi la vita in ogni istante, osserva ciò che hai ora e vivi veramente nel tuo ambiente.

Ieri sono andato a visitare un'isola di proprietà del Fondo per la conservazione della natura, in cui c'erano molte specie di animali, di uccelli e di pesci: un posto interessantissimo. Se vivi in una zona come quella e cominci a vedere davvero le cose, a vedere gli animali e le piante di quella zona, ti potrebbe venir voglia di restarci per tutta la vita. E' un posto così interessante! Noi esseri umani, però, saltelliamo in giro di qua e di là e ignoriamo molte cose interessanti. Finiamo persino di andare sulla luna, o ancora più lontano. E' una cosa piuttosto insensata. Se stai in un posto solo puoi goderti completamente la vita; è una vita più umana, quella.

Non sono sicuro che andando sulla luna si stia seguendo la direzione migliore per gli esseri umani. Non so che cosa stiamo facendo. Quando troviamo lo spirito dello zazen, troviamo il modo di vivere come esseri umani.

In altre parole, non ci lasciamo imbrogliare dalle cose o da qualche idea particolare. Dogen Zenji all'inizio rifiutò di ricevere dall'Imperatore una veste onorifica di porpora. Dopo che l'ebbe rifiutata una seconda volta, l'Imperatore gli disse: "Devi accettarla" e lui l'accettò. Ma non la indossava e così scrisse all'Imperatore: " Apprezzo molto la sua veste di porpora ma non oso indossarla, perché se la mettessi qui in montagna gli uccelli e le scimmie riderebbero di me".

In meditazione, a volte coltiviamo la pratica del conteggio dei respiri. Forse pensate che sia stupido star lì a contare il respiro da uno a dieci, perdere il conto e ricominciare da capo. Se usate una calcolatrice non ci sarà nessun errore; ma è piuttosto importante lo spirito che c'è dietro: mentre contiamo un numero dopo l'altro scopriamo che la nostra vita è infinitamente profonda. Se contiamo il respiro nel modo ordinario, come conteremmo la distanza da qui alla luna, la nostra pratica non significa niente. 

Contare ogni respiro è respirare con la mente e con il corpo: contiamo ogni numero con il potere dell'intero universo. Così quando fai davvero esperienza del conteggio del respiro provi una grande gratitudine, più grande che se arrivassi sulla luna. Non ti interessa più tanto di questa o quella cosa solo perché riceve molta considerazione e non ti disinteressi più delle cose che di solito sono considerate poco importanti.



Comunque, potete anche essere molto interessati a fare nuove esperienze, come lo sono i bambini. Di base, un bambino ha lo stesso atteggiamento di interesse per ogni cosa: se lo osservate noterete che si gode sempre la vita. Il più delle volte noi adulti siamo prigionieri delle nostre idee preconcette; non siamo del tutto liberi dal mondo oggettivo perché non siamo una cosa sola con il mondo oggettivo.

Le cose cambiano. Per la persona comune è molto scoraggiante: non si può contare su niente. Non si può avere niente. E vedi cose che non vorresti vedere, incontri persone che non ti piacciono, vuoi fare qualcosa e magari scopri che non è possibile. Così ti scoraggi per come vanno le cose. In quanto buddhista, però, stai cambiando le fondamenta della tua vita. Il fatto che le cose cambino è proprio la ragione per cui soffri, a questo mondo, e ti scoraggi. 

Quando cambi il tuo modo di comprendere e di vivere puoi goderti completamente la nuova vita, in ogni momento; l'evanescenza delle cose è [proprio] la ragione per cui ti godi la vita. 

Quando pratichi in questo modo, la tua vita diventa stabile e piena di significato.
Il punto, dunque, è cambiare il tuo modo di vedere la vita e praticare con la retta comprensione. Arrivare fin sulla luna sarà anche un grande evento storico; ma se non cambiamo il nostro modo di comprendere la vita neanche quell'evento avrà un gran significato, avrà molto senso. 
Ci serve una comprensione più profonda della vita




Si usa dire che c'è una Via Rinzai e una Via Soto, una pratica Hinayana e una pratica Mahayana*, che c'è il buddhismo e c'è il cristianesimo. Ma se segui una qualunque di queste pratiche come se andassi saltellando di qua e di là per l'universo, non ti servirà poi a molto; se invece nella tua pratica c'è retta comprensione allora ti puoi godere il viaggio, sia che tu prenda il treno, l'aereo o la nave. 
Per andare in Giappone in nave puoi metterci dieci giorni, per andarci in aereo dieci ore; il punto, però, è godersi il viaggio, il tempo che ci si mette non è un problema. Anche se fai un viaggio in aereo [e risparmi tempo], non puoi certo vivere mille anni: ne vivrai cento, al massimo. E non puoi ripetere la tua vita; e allo stesso modo non puoi paragonare la tua vita con un'altra.

L'unica Via è godersi la vita. Puoi farlo anche mentre pratichi lo zazen e conti i respiri come una lumaca, puoi godertela forse molto meglio che non facendo un viaggio fin sulla luna. E' per questo che pratichiamo lo zazen. Non importa che genere di vita tu abbia, la cosa più importante è che tu sia capace di goderti la vita senza lasciarti ingannare dalle cose.

Molte grazie. 


(Tratto da "Lettere dalla vacuità - Lo zen e l'arte di vivere")


*Rinzai e Soto le due maggiori scuole zen, entrambe provenienti dalla Cina e introdotte in Giappone fra il XII e il XIII secolo. Hinayana e Mahayana (sanscrito, rispettivamente "Piccolo veicolo" e "Grande veicolo"), le due principali correnti del buddhismo. La prima, la più antica, è praticata ancora nello Sri Lanka, in Birmania, Thailandia e Laos; la seconda, sviluppatasi in varie ramificazioni e forme, si è diffusa in Tibet, Nepal, Bhutan e Sikkim, Cina, Giappone e Vietnam (NdT)


Instagram @ceciliaisha



"La vacuità  non è una cosa che puoi capire con un viaggio nello spazio. Puoi comprendere la vacuità quando sei totalmente preso a masticare il riso: quella è vera vacuità."

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