06 febbraio 2016

Sri Lanka Weligama, tuffo nell'oceano del fare anima

Oceano Indiano, Weligama ©Foto CECILIA MARTINO
Procedendo da Hatton, nel cuore delle piantagioni di té, verso la baia più grande dello Sri Lanka, si attraversano strade dove la foresta ti sembra di poterla afferrare con il palmo della mano mettendo le braccia fuori dal finestrino, piante con foglie giganti, palme, contorsioni di verde in tutte le loro sfumature e, in lontananza, scrutando un po’ più in profondità oltre il groviglio di radici e rami, ogni tanto puoi scorgere qualche corso d'acqua che intona il suono della cupa trasparenza di ogni foresta pluviale che si rispetti. 


 
E poi ci sono le soste, quelle per ritrovarsi con un cocco in mano a tirare con la cannuccia la bevanda più dissetante di ogni paradiso tropicale del mondo, l’acqua di cocco, mentre un camaleonte scambia effusioni e colori con un pezzo di legno in terra ricordandoti che non c'è modo migliore per conoscere una cosa che diventare quella cosa (la maestria nell'empatia) e un’iguana fa capolino dal tronco di un albero davanti alle increspature bianche dei movimenti fluidi dell’Oceano Indiano. 
  
"Sei tu che contieni il mondo, e non viceversa... non devi fare assolutamente niente per essere felice, per sentirti pienamente realizzata, se non ciò che stai già facendo, e cioè vivere e sognare". 

Siamo quasi a Weligama, uno di quei luoghi che sta al fare anima come il fuoco alla fiamma di una candela, come le onde al mare e il crepuscolo al sole … “I luoghi dove i ricordi possono essere più densi sono i luoghi migliori per parlare con gli dei". Qui l’incontro con la Madre selvaggia e i maestri del passato sempre vivi fluisce solido come le canne degli ultimi pescatori ancora presenti nel villaggio. E’ un luogo dove i turisti non possono arrivare, è selvaggio e ancora non completamente abilitato all'accoglienza dei viaggiatori. E noi ci siamo arrivati. 

Oceano Indiano, Weligama ©Foto CECILIA MARTINO
Qui Selene ha vissuto 6 anni a contatto con il suo maestro Michael Williams, qui ha meditato negli eremi della foresta apprendendo le basi di quella che sarebbe diventata la sintesi più rivoluzionaria delle pratiche di matrice sia orientale che occidentale, lo yoga sciamanico. E qui - mi viene da dire – qui è nato Tutto. E chi ha letto – tra gli altri della stessa autrice – il bellissimo libro "James Hillman il cammino del fare anima e dell’ecologia profonda" può capire a cosa mi riferisco, e potrà avere lo stesso sussulto d’anima che mi ha colto non appena messo piede a Weligama. 

"L’insegnamento del maestro è espressione della reale natura delle cose; come il riflesso della luna sull’acqua, esso è vivido e  presente, anche se non ha sostanza alcuna, ti guida, come luce nella notte la cui sorgente è pura e perenne vacuità".

Qui ci sono alcune piante suscettibili al tocco che, appena le sfiori, si schiudono come fossero fiori, come se la magia avesse urgenza di dimostrarsi nelle sue sfaccettature più inverosimili, e ti aspetti da un momento all'altro di trovarti davanti qualche fatina o folletto, gli spiriti dell’Underworld con cui si entra in contatto prestando attenzione, la famosa attenzione che è la chiave dello sciamanesimo come mi piace ripetere spesso nei miei post, facendo eco alle parole di Michael Williams a Selene: "Lo sciamanesimo é attenzione" ... 

Oceano Indiano, Weligama ©Foto CECILIA MARTINO
Qui ci sono‎ sfumature di cielo visibili a occhio nudo, nudo nella visione interiore e persino il riverbero delle onde sulla sabbia ha un colore e un calore diverso... Immergersi in queste acque cogliendone il sibilo a fior di pelle mentre il resto del mondo sembra riassorbirsi all'istante alla prima bracciata a stile libero, é come un'abluzione nel vuoto - "non il nulla, ma la chiara luce dell'esistenza primaria" - tra il volo di gabbiani e quell'unico pescatore che, in un anfratto di oceano, compie il suo rituale indisturbato, nell'armonia di ogni cosa che si compie senza sforzo, nel ritmo della bellezza che non si attacca al proprio compimento. 

"Il suo corpo é vuoto come una canna di bambù e la sua coscienza é al di là dei pensieri  come il centro dello spazio". 

Pescatore a Weligama, Sri Lanka 4 gennaio 2016 ©Foto CECILIA MARTINO
Dopo il bagno corro a prendere la macchina fotografica per immortalare quel quadro vivente con l'adagio quasi furtivo di chi sta entrando nell'intimità di qualcuno, rimango a distanza per non osare l'invadenza, qualche scatto e poi mi ritiro sullo scoglio più alto per godere il panorama respirando fin nel midollo ogni cellula di vento e salsedine che quella prospettiva aerea mi concede e al mio ritorno il pescatore é lì, alla base della roccia, che segue incuriosito il mio saltare a piedi nudi e con il solo costume addosso, da un sasso all'altro, simile alla corsa di una gazzella, e quando arrivo alla fine, dopo l'ultimo balzo, mi sorride. Lo saluto semplicemente con un cenno di occhi simile a un battito di ciglia perché ho le mani occupate dalla macchina fotografica, ma in quell'incontro fugace di sguardi ci ho lasciato transitare tutte le storie che non sono state mai scritte, tutte le parole che non sono state mai dette, tutte le formule magiche che non sono state mai pronunciate, tutto l'amore che non ha bisogno di troppi convenevoli. "Vieni con me, vieni con me" - ho ripetuto nel silenzio del muto stupore la formula psichica della creazione immaginale per portarmi quel tocco di animica complicità ‎ per sempre nel mio andare. 

Pescatore a Weligama, Sri Lanka 4 gennaio 2016 ©Foto CECILIA MARTINO
Ovunque io vada, il passo selvatico della gazzella e il ritmo preciso del predatore con il suo retino per pescare, abbarbicato su un tronco di legno piantato nel mare, mi ricorderanno la danza del sole e del vento di quel giorno a Weligama. "La via spirituale non si percorre muovendosi da un punto all'altro, ma facendosi cosí attenti da scoprire che tutto é già qui, esattamente dove ci troviamo ora. La ricerca interiore non é finalizzata alla scoperta di segreti, al cambiamento dello stato delle cose, ma al risveglio del potere dell'amore che permette di realizzare la totale perfezione del mistero di ogni cosa che esiste". Weligama, lo Sri Pada, l'Himalaya, il Gange, o l'aiuola sotto il tuo condominio. Non c'é differenza per la coscienza che gioisce della sua esistenza. Sat Cit Ananda, la beatitudine é un atto di presa di coscienza, afferrare nell'intuizione di un lampo che tutto é sacro, che la bellezza é ovunque, che ogni momento é quello che é e che deve essere. Perfetto. Segreto e immenso, come l'amore.

Ninfee, Sri Lanka 2016 ©Foto CECILIA MARTINO

"Ogni cambiamento nel corso della nostra vita é una metafora della morte e rinascita, é un passaggio dalla strettoia. E ogni morte e ogni nascita é, a sua volta, una metafora dell'amore. Tutto è immagine, riflesso, eco di un amore originario. Darsi a quell'amore é la missione della nostra anima".

La baia di Weligama, Sri Lanka ©Foto CECILIA MARTINO

Libri delle citazioni usate, di Selene Calloni Williams

Iniziazione allo Yoga Sciamanico, viaggio ai confini tra lo spazio e il nulla






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