È caduto dallo scaffale, rovesciando una ciotola di pietre e cristalli a forma di cuore, facendo quel giusto rumore da soprassalto. Ero in un'altra stanza.
Un richiamo come da un altro paese, un'altra galassia, una pietra a terra tipo mollica di Pollicino, poi un'altra e un'altra ancora fino a guidare lo sguardo sul punto della caduta. C'era lui, il libro.
Dimenticato, impolverato, fermo a Roma, nella cameretta della mia adolescenza.
Lo prendo tra le mani e solo a leggere il titolo mi sussulta l'anima. Nome proprio di persona, lui in tre parole, nome proprio di Poesia. Rainer Maria Rilke, l'amato Rilke.
Cosa è venuto a dirmi?
Intuitivamente apro, annuso e mi si spalanca una dedica che mi riprecipita a un incontro antico, uno di quelli belli in una libreria-bugigattolo-scrigno di tesori tra i vicoli di Genova in uno dei mesi più freddi dell'anno. Eppure, dentro a quel metro quadro pieno zeppo di carta, libri rari e storie raccontate a voce, c'era il calore esatto della corrispondenza. Rispondere ascoltando, in silenzio.
Corrispondere a un invito intimo, che sa di tempo propizio, la giustezza del Kairos che sospende l'irriverenza cronologica della fretta e dell'ipocrisia.
Quando non c'è mai tempo per le cose che contano.
Ho realizzato solo ora, in questo Ora carpito all'eterno, la rarità non solo del libro che ha preso improvvisamente e letteralmente vita nella stanza di gioventù romana, ma di quel momento di scambio e della stupefacente commozione di una dedica scritta a mano, calligrafiche venature d'anima con echi che parlano più di quanto non dicano.
Ringrazio il messaggio in codice di tutto questo, la Poesia che sempre dona alla mia vita il tocco assoluto della Bellezza, proprio quando finisco un po' più incerta in vertigini di imprecise scoperte, e ringrazio lui, Rainer Maria Rilke che in ostinate dolci maniere si prende cura di me, chiunque io sia.
Allegria è la parola chiave.
E grazie universo, che ami parlarci per simboli, affinché possiamo riprendercelo quel ruolo nel mondo che si compie nel dialogo con l'invisibile, lo spirito in sé stessi e negli altri che dovrebbe unirci, inequivocabilmente, in disarmate complicità.
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