05 giugno 2019

Poesia è un grido, ma un grido trasfigurato | Anch'io morirò di canto

Quando in momenti particolarmente estatici, contemplativi e meditativi si perde la cognizione di sé, si entra in contatto con il canto del Sé.


Cecília Meireles de Carvalho Benevides è stata una poetessa, insegnante e giornalista brasiliana,
vero caso di "poesia assoluta"



"Ho srotolato da dentro il tempo la mia canzone:

non invidio le cicale: anch'io morirò di canto"

(Cecília Meireles)


La nostra natura spontaneamente poetica, profetica, orfica e melodiosa risuona come fosse l'unica cosa da fare, sgorga il presentimento dell'essere.
Morire cantando, che bella immagine! 
Ovvero vivere per sempre, perché … Cosa rimane alla fine della vita, in fondo? 
Ciò che resta è la lingua della poesia, citando il filosofo Giorgio Agamben. Una lingua che fa del Vocativo la propria musa, restituendo la vita all'unico grido che ci desta, la chiamata all'amore, che è la vocazione dell'anima. 
Poesia è un grido” - scriveva la poetessa brasiliana Cecília Meireles, aggiungendo “ma un grido trasfigurato”.
Poesia è alchimia immaginale. Universalizzazione del vissuto personale.


La parola poetica è più affine al regno delle immagini che a quello verbale in senso stretto, ecco perché avviene quella "magia" che Alda Merini esprimeva nella sua bellissima poesia Io non ho bisogno di denaro: la poesia brucia la pesantezza delle parole. 


Non toglie la pesantezza alle parole, attenzione! La brucia. Di nuovo, alchimia. Perché l'amore nella sua essenza è fuoco spirituale. E non c'è nulla nella vita che vada eliminato, bensì trasformato. Trasfigurato.

Trasfigurazione in quanto slittamento dal fare all'essere, dal dire assertivo, impositivo, logocentrico al dire celebrativo, evocativo, che poi è un dare più che un dire, un darsi. 
E' canto senza intenzione, gratitudine senza pretesa, in una parola: amore. 
La pura presenza del Vocativo. 
La pura esistenza del Vocativo. 
La beatitudine del Vocativo. 
Pura possibilità di esistenza, di essere poeticamente al mondo, di fare anima: poesia, dal verbo greco poiein = fare. 
Per un gioco di rimandi, è il SatCitAnanda delle Upanishad che mi viene in mente, quella Esistenza (Sat) che è pura Coscienza (Cit) e Beatitudine (Ananda), e che è beatitudine per il puro fatto di essere cosciente di esistere. Coscienza innominabile e dunque poetica e dunque intensamente creatrice perché dove non c’è niente da dire, rimane l’Amore. (Dal mio Blog: Cosa rimane alla fine della vita?)




“Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi” intonava Paul Valéry, e il risveglio non avviene sullo stesso piano della causa che ci tiene addormentati, la dittatura mentale egocentrica. Risvegliare il poeta, il mistico, il cantore, il profeta che è in noi è risvegliare il sacro nella vita, incarnare una visione poetica di libertà totale da falsi dei, falsi miti, false storie e false immagini di chi crediamo di essere.
L’unica narrazione possibile siamo noi, momento per momento, uniti alla nostra scintilla divina, poetica, invisibile, spirituale, animica, che bisbiglia insolite canzoni e non chiede di capirle, interpretarle, giudicarle vere o false, buone o cattive. Chiede solo di intonarle. 

Questa non è guarigione, questa è salvezza!


Ogni cosa è sacra
Ogni cosa vive
Ogni cosa ha una coscienza
Ogni cosa ha uno spirito





Se ho conosciuto la gioia sulla terra,
l’ho trovata, sempre e ovunque,
in questo sguardo interno,
negli istanti profondi, senza tempo,
 rapinosi e perciò indescrivibili 
di questo divino guardare

(Rainer Maria Rilke)









PROSSIMI APPUNTAMENTI 

Vi aspetto a Bologna sabato 15 giugno alla Libreria Esoterica IBIS per l’evento “Il poeta non sbaglia – Il risveglio dell’intuizione

Reading poetico a TORINO presso Samveda
Centro Yoga del Kashmir, Advaita e Mindfulness, Mercoledì 19 Giugno, dalle ore 20.00


DICONO DI ME 


Cecilia Martino ha una sua, altra espressività di scrittura. Opportuna, direi. Ampia ed efficace: come possa esistere questo binomio è tradotto ne “Il mestiere del dare”.



Rara e Preziosa Donna che ha fatto del suo Essere Gioia Parole per Se e per gli altri, scrive come un fiume sempre in piena e incarna quello che l’Universo ama fare: sorprendere con naturalezza! 



Devo ringraziare l'autrice  perché Cecilia ci immerge come una nuova Diogene  in un percorso che forse tendiamo a dimenticare  quello che ci riporta verso  il tempo giusto il momento della riflessione del sentirci dentro





Il Mestiere del Dare
€ 8,00

IllogicaMente
€ 7,00

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