31 luglio 2017

AGOSTO 2017 IL MESE DELL’ECLISSI SOLARE TOTALE: SIGNIFICATI E PRATICHE



Il Sole si eclissa, la fonte primaria della vita sulla Terra si oscura, si rende invisibile, diventa ombra. Cosa vi rimanda istintivamente questa immagine? Cosa vi scuote nel profondo? Che avvertite nel vostro corpo? I fenomeni naturali più eclatanti (come eclissi, aurore boreali ma anche i pleniluni mensili), sono tra i momenti migliori per accogliere l’invito delle parti più sottili di cui è composta l’esistenza a ricordarci della sostanza di cui siamo fatti: quella dei sogni, come direbbe Shakespeare. Anima, direbbe Hillman e non solo lui. Impermanenza e Vuoto direbbero i buddhisti, Maya direbbero Veda e Vedanta degli induisti. 

Il 21 Agosto 2017 si verificherà una spettacolare Eclissi Solare Totale che interesserà soprattutto gli Stati Uniti d’America, alcune zone del Canada, del Messico, Cuba e Caraibi e, marginalmente, anche l’area più settentrionale dell’America Latina, la Groenlandia, l’Europa occidentale (Islanda, Scozia e Irlanda) e l’estremo nord/ovest dell’Africa, soprattutto il Marocco. Ma questo vale dal punto di vista strettamente geografico in quanto sappiamo bene l’Unità che ci coinvolge nella rete di interconnessione al di là di confini territoriali e persino di limiti spazio-temporali. 


Detto questo, sta per avvenire qualcosa di speciale: una forza di volontà guerriera ci spingerà a diventare i Sovrani della nostra vita, a essere finalmente i Soli della nostra esistenza, a non vivere di luce riflessa come vittime di eventi, circostanze, relazioni, ma come emanatori di luce splendente che pulsa dall’Origine più autentica del nostro essere. Il richiamo alla nostra autenticità e alle nostre origini non è stato mai tanto eclatante! 

E cosa vuol dire tornare alle origini? Essere davvero originali, non assomigliare a nessuno, non avere più bisogno di conferme dall'esterno, muoversi dal centro della propria personale “chiamata”, avere il coraggio di ascoltarla e da lì potersi muovere in tutte le dimensioni e direzioni possibili, perché la “realizzazione spirituale” non è un’ascesi, ma una espansione che ci vuole plurali, come l’universo appunto. Splendenti come stelle e soli senza dimenticarci la materia oscura che tutto questo rende possibile. Ed eccolo il punto cruciale dell’eclissi, se vogliamo: riconoscere le parti oscure della nostra psiche che poi oscure non sono, bensì potenziali di luce che premono per potersi realizzare. Il Sistema Solare, le galassie e l’intero Universo si reggono sull'equilibrio imprescindibile di materia oscura e corpi di luce, buchi neri e masse luminescenti… L’Ombra è ciò che ci fa splendere, come in alto così in basso. 





La riconquista della nostra piena Volontà di auto-realizzazione in allineamento perfetto con le trame cosmiche dell’evoluzione, è un diritto di nascita per cui vale la pena lottare. La buona notizia però è che servirà sempre meno lottare se ci si arrende alla pazienza attiva che contraddistingue l’energia femminile tipicamente Yin (ricettiva, passiva, accogliente, fiduciosa, paziente e amorevole) alla quale la Terra pian piano sta tornando dopo secoli di predominio Yang della cultura patricentrica improntata sul dominio e sull'azione indefessa che ha trasformato il potere in prepotenza. Riprendersi il giusto potere in tal senso vuol dire proprio accantonare arroganza ed egocentrismo a favore di una Forza che è pura coscienza d’amore in azione.


Alba sul mare, Bianco (RC)

Il Sole che si oscura è un Sole che si sposa con l’aspetto lunare femmineo, s’inchina al suo mistero, non ne tradisce l’appartenenza, anzi, ne ribadisce la complementarietà. A livello microcosmico, il maschile che è in noi deve essere risanato dal potere guaritore del femminile, un femminile non più represso e mortificato da millenni di soprusi bensì rigenerato da questa Nuova Coscienza che è propria dell’epoca che stiamo vivendo. E questo vale sia per gli uomini che per le donne, perché stiamo parlando di poli energetici presenti in ognuno di noi e di coscienza vibrazionale che permea tutta la materia.

L'eclissi di sole è un momento privilegiato per aprire la visione della Medesimezza, dell'unione degli opposti con la complicità del cosmo e il favore degli dei. Dal punto di vista archetipico-immaginale, simbolismo patricentrico è "logos", pensiero ordinatore, raziocinio, solarità, evidenza, scienza, controllo, gestione, dimostrazione, luce. Simbolismo matricentrico è lunarità, invisibilità, caos creativo, fede, missione, passione, ombra, estasi. Matricentrismo e patricentrismo dovrebbero sempre essere in equilibrio, appunto, ma quasi mai è stato così, se non in rari momenti d'eccezione, in straordinarie culture, dove la Bellezza era la forma sotto il cui il Bene si manifestava nel mondo sensibile. Il patricentrismo non mediato dai simboli dell'eterno femmineo è autodistruttivo: la sistematica distruzione della vita sul pianeta e la violenza della nostra cultura lo dimostrano. Il matricentrismo lasciato solo a se stesso diviene ugualmente aberrante, per cui è sempre la terra di mezzo, l’equilibrio degli opposti a cui bisogna tendere.




Il mio incoraggiamento è a fare sempre più nostro quell'indomito invito del Daimon a realizzare la pienezza della nostra vita, come il Sole che sorge e tramonta senza darsi pena e, ugualmente, la Luna che appare e scompare nell'arco della sua ciclicità mensile senza darsi tregua… 

Rinnovo pertanto la suggestione che a suo tempo avevo lanciato in un articolo di cui ripropongo qualche passo: 



"Il sole che sorge al mattino si preoccupa forse di quel qualcuno che potrebbe scottarsi all'esposizione prolungata dei suoi raggi? Non è affar suo, la sua vocazione è di splendere e donare la vita alla terra con il suo calore che può avere anche effetti nefasti ma non se ne prende pena. Chi si scotta, ha un motivo per scottarsi, non è certo colpa del sole. Poteva prendere precauzioni e non l’ha fatto, meglio ancora l’esperienza della scottatura lo renderà più vigile per le prossime volte. In ogni caso, è una sua scelta. Il sole deve splendere con tutta la sua energia, niente di più e niente di meno. Ci dimentichiamo spesso che noi siamo come il sole, in quanto parte integrante dell’universo, e abbiamo non solo il diritto ma anche il dovere di splendere. Se il sole smettesse di irradiare la sua luce vitale, non ci sarebbe più vita sulla terra. Immedesimatevi con il sole e capirete il danno che perpetuate se limitate la vostra espansione luminosa per difendere preventivamente qualcuno da qualche eventuale danno. 

Non esistono errori nel piano cosmico dell’esistenza, esistono solo esperienze. Non esistono fallimenti, solo grandi opportunità. Se qualcuno che amiamo “soffre a causa nostra” è una sua scelta, e noi non lo aiutiamo pensando di difenderlo sminuendo chi siamo, stemperando i nostri impulsi più arditi, dimettendoci dalla nostra sacrosanta volontà di essere pienamente felici. Assecondare le paure degli altri imponendo alla nostra vita limitazioni mortificanti non aiuta nessuno. L’amore rende liberi, non schiavi. Se amate davvero qualcuno, liberatelo da voi. Se si scotta, magari si lamenterà e cercherà di farvela pagare ma poi … vi ringrazierà per l’abbronzatura che ha colorito la sua pelle. Per i nuovi colori che avete aggiunto alla sua vita. Se amate davvero qualcuno, non limitatevi a compiacerlo. Splendete come foste l’ultima luce rimasta sulla terra prima della fine del mondo" (Tratto da Cecilia Martino, “
Se ami qualcuno, liberalo da te”)






Vi lascio alcune citazioni che possiamo usare come “Sankalpa” (affermazioni di potere, propositi) durante tutto il mese di Agosto, il mese dell’eclissi, ma sempre buone per ogni momento in cui sentiamo di averne più bisogno. Concediamoci anche solo qualche minuto al giorno per leggerle, fiutarle, respirarle, corteggiarle. Possiamo pronunciarle ad alta voce, oppure in silenzio, possiamo meditarle o cantarle, metterle sotto al cuscino o semplicemente lasciare che facciano su di noi ciò che vogliono. Anche questa è ricettività femminile: avere fiducia che qualsiasi cosa compie sempre il suo dovere per il nostro sommo bene. Noi mettiamoci l'intento di un cuore puro, disinteressato e poi fidiamoci, con amore. Tutto il resto, come mi piace sempre dire, avverrà per complicità universale. 


"Nelle profondità si celano ulteriori profondità, 
nelle altezze un'altezza ancora maggiore. 
L'uomo giungerà più velocemente 
ai confini dell'infinito 
che alla pienezza del proprio essere, 
poiché quell'essere è l'infinito.  
Aspiro ad una forza infinita, 
ad una conoscenza senza limiti 
e ad una gioia infinita. 
Potrò mai ottenerla? 
Sì, ma la natura dell'infinito 
è di non avere fine.  
Perciò non puoi dire io la ottengo, 
ma piuttosto io la divento" 

(Sri Aurobindo)





"Vacuità e luminosità 
sono la natura propria della mente: 
riconoscendola come 
consapevolezza luminosa e vuota 
si dissolve spontaneamente 
nello stato originario e autentico. 
Non valuto se la meditazione é buona o cattiva. 
La mente lasciata inalterata é Felicità... 
Riconoscendo che la dualità 
di soggetto e oggetto non esiste, 
piacere e dolore si dissolvono ambedue 
in un'unica cosa, 
si dissolvono spontaneamente 
nello stato originario e inalterato"

(Milarepa)



























“Tutti i fenomeni sono solo 
magie della mente;
non c’è nulla da temere 
nello spazio interno.
Tutto ciò non è che la naturale 
luminosità della chiara luce;
non c’è motivo di reagire.
Poiché tutte le attività 
sono un mio ornamento
… devo restare assorta 
in muta meditazione”

(Yeshe Tsogyal)








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Grecia, a Sifnos l'isola dei poeti, il giorno del mio 40mo compleanno

ALLUNAGGIO!
Cosa chiedere alla luna 
per farci un regalo "salvavita"

27 luglio 2017

CRONACHE DA PANDORA #2: LASCIARE ANDARE, SIAMO SOULFUL





E quando pensi che "qualcosa" a cui tenevi ti sia stata sottratta come una penitenza, prova ad aprire un pugno chiuso e senti che sensazione ti suscita, poi tieniti forte sul palmo della mano ciò che resta... Non tutte le prove della vita sono carezze, ma tutte le carezze iniziano da una prova superata... Esistere non vuol dire resistere, nello stato naturale tutto ci insegna a non durare, a svanire, a fluire, a cambiare, a lasciare andare, ad accarezzare l'impermanenza. Possiamo tenere l'acqua che scorre dentro il palmo di una mano? Fidiamoci dell'incanto che ci vuole potentemente vigili sull'orlo della splendente vacuità delle cose. Non attacchiamoci a niente, siamo già tutto. Siamo soulful, letteralmente "pieni d'anima".




Nello stato naturale niente può essere trattenuto a lungo, perché tutto si trasforma, pensiamo agli elementi e agli elementali - il fuoco, l'aria, l'acqua, la terra - torniamo ad essi ogni volta che ci sentiamo avvinghiati in qualcosa che ci trattiene, che ci "ossessiona", che ci blocca … Il che non vuol dire smettere di coltivare l'arte del turbamento e dell'imprevedibilità, beninteso. Come si può smettere, aderendo a uno stato naturale dell'essere, di divenire tempesta quando c'è bisogno di "tempestare" o di divenire aggressività quando c'è bisogno di bruciare, o di divenire malinconia quando c'è bisogno di ondeggiare? Il punto non è divenire insensibili, ma inarrestabili. Poter fluire nelle sensazioni che arrivano come farebbe una canna al vento, un albero sotto il diluvio universale, un'onda durante un uragano... Scorrere liberandosi del senso di importanza personale sentendoci sostenuti da una Direzione più grande che è l'impronta che lo Spirito imprime alle  nostre vite, a tutti indistintamente. Lo Spirito di Eywa in Avatar, lo ricordate? Una comunione fatta di relazioni visibili (la comunità indigena, i legami di sangue e delle famiglie spirituali) e invisibili (avi, antenati, le radici dell’albero della vita), una comunione fatta di solidarietà che inizia in primo luogo nel tessuto spirituale, animico, invisibile della terra e della realtà tutta. Bene, noi siamo collegati continuamente con quella realtà, a volerla ascoltare, a volerla “vedere” con i nostri altri occhi. Di nuovo, Siamo soulful, letteralmente "pieni d'anima".

Il fuoco brucia, arde e trasforma. Sta a noi essere fuoco senza incenerire gli altri ma alitando sulla fiamma della compassione, mantenendo caldo il focolare dell’aspirazione, della fiducia e dell’amore.



L’acqua si adatta a qualunque forma ma ha bisogno di scorrere per non diventare stagnante. Sta a noi essere acqua concedendoci la grazia di rimanere multiformi, di immergerci nelle nostre profondità senza averne paura, con il coraggio femminile della luna che appare e scompare nella ciclicità che le è congenita. Se ci sentiamo a un punto fermo della vita è perché stiamo stagnando, trattenendo qualcosa. Lasciamolo andare, senza dimenticarci di ringraziare.

La terra è fertile ed estremamente ricettiva, è una grande riciclatrice e guaritrice ma ha bisogno del nostro supporto. Noi siamo insieme terra e sostenitori della Terra, semi e frutti simultaneamente. Sta a noi non disperdere le risorse di cui disponiamo mantenendoci vigili in un’attitudine ecocompatibile che sostiene l’anima del mondo … Vi ricordate il “viaggio iniziatico” del protagonista di Avatar? C’è un momento in cui l’Avatar-Jake decide di intraprendere con il sostegno di tutta la tribù dei nativi, la battaglia contro la RDA, la compagnia interplanetaria terrestre per la quale lavorava e che voleva distruggere Pandora. Nell'eroe che ha sposato il richiamo dell’anima, si compie la trasvalutazione dei valori: i nemici da abbattere non sono più i selvaggi, ma gli umani che devastano la Grande Madre. Il cammino del fare anima diviene necessariamente un cammino di ecologia profonda. 


Il vento spira trasparente e a volte ululante, possiamo vederne gli effetti sulle cose che smuove, sparge le tracce senza posarsi su nulla. Sta a noi essere vento senza lasciarci travolgere, danzare nell'invisibilità respirandoci a pieni polmoni e sussurrando parole di incoraggiamento. Affidiamo a lui le nostre preghiere e, ancora meglio, i nostri canti e le storie più belle che siamo in grado di raccontare … E ricordiamoci che:


NIENTE VIENE SPRECATO, IN NATURA. L’AMORE DATO TORNA SEMPRE

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FUORI DAI LUOGHI COMUNI




Sparirà con me ciò che trattengo,
ma ciò che dono resterà nelle mani di tutti 
(Rabindranath Tagore)



"La cupa foresta di abeti di stendeva tetra su entrambe le rive del corso d’acqua gelato. Gli alberi, squassati da un improvviso vento, si erano liberati dal loro manto di brina e sembravano appoggiarsi l’uno contro l’altro, scuri e sinistri contro la luce del crepuscolo. Un silenzio profondo incombeva su tutta la zona, una zona desolata, priva di qualsiasi segno di vita, immobile, così solitaria e fredda da non poter ispirare neanche il senso della tristezza. Vi si avvertiva quasi un accenno al riso, ma un riso più terribile della tristezza, un riso senza allegria, come quello della Sfinge, un riso freddo come il gelo e che ricordava lo spaventevole aspetto dell’ineluttabile. Era la sovrana e incomunicabile saggezza dell’eternità che scherniva la vanità della vita e i suoi sforzi. Era la foresta desolata e selvaggia del Settentrione dal cuore gelato" 


(Incipit di “Zanna Bianca” di Jack London)




Puntate precedenti




23 luglio 2017

CRONACHE DA PANDORA #1: IO TI VEDO


Pandora non è poi così lontana, anzi... è molto, molto vicina a noi - Foto ©CECILIA MARTINO

Vediamo forse la luna quando è nella fase di Novilunio? Non la vediamo, ma c'è. E, soprattutto, se ci addestriamo a "vedere" non solo con gli occhi esteriori, vedremo molte più cose di quanto possiamo anche solo lontanamente immaginare. Il mondo magico di Pandora non è poi così lontano, anzi... È molto, molto vicino a noi. La natura si muove seguendo ritmi che risuonano molto da vicino con il battito del nostro cuore. Il tamburo per eccellenza! Vedere con il cuore, out of mind. 

Ma che vuol dire? Chi riesce a vedere con il cuore andando contro tutti gli stereotipi che la mente abituata a due sole prospettive ci insinua per troppo addomesticamento culturale? Riesce chi ama, chi è talmente abbandonato alla Vita da sentire di non avere niente da perdere e tutto da dare per cui coraggiosamente va incontro all'ignoto, all'incommensurabile, al mistero e lo fa con gli occhi del mago, dell'innamorato, del morente... 


La mia vita sugli alberi ... 

Vedere con il cuore vuol dire credere nell'invisibile proprio perché non lo vedi e allora ti devi dare, concedere, avere fiducia, essere visionario, saggio di una Sapienza ancestrale che è intrinsecamente spirituale proprio perché ha a che fare con gli spiriti, cioè con tutto ciò che è invisibile, con l'anima del mondo popolata da presenze che forgiano la nostra realtà anche se noi non prestiamo loro ascolto. È il popolo degli avi, degli antenati, delle nostre morti e rinascite, dei nostri sogni mancati e di quelli in essere, del sottobosco e dell'iperuranio, della terra ctonia e della sua controparte sottile, Eywa di Avatar, Pachamama, la Grande Madre... e del Cielo, dell'Universo e di tutte le forze cosmiche sempre in azione con la grazia magnetica dell'infinito e dell'infinitamente piccolo. Connetterci nuovamente a questo campo di bioinformazioni nutrienti è vitale per la nostra anima selvaggia. Dobbiamo tornare ad essere gli amanti dello Spirito della Terra e non possiamo che partite da noi, dal nostro corpo che ne è immagine, frattale, matrice energetica potentissima. Allenarci quotidianamente a questo ascolto coraggioso che sovverte tutti i valori, che sfida tutti i nostri limiti, che non ci vuole miopi ma ipervedenti con tutto il corpo, esseri multidimensionali per natura. 


La mia vita sugli alberi ... 
Se solo potete assaporare anche per un istante la pienezza di un fremito che vi fa vibrare nella coscienza di esistere e fare parte di qualcosa di molto più vasto, di infinitamente più vasto... Se solo quell'istante lo tenete al caldo con la fiamma del cuore e della forza di volontà per ogni giorno e notte che passerete magari distrattamente tra una gioia e un dolore, se solo ne farete tesoro, sarà l'istante che tutto renderà magico nel silenzio di una voce che sussurra " Io ti vedo". E come gli amanti di Avatar, incontreremo il vero amore. 

Concediamoci il silenzio per vedere. Gli occhi interiori dilatano la visione di ciò che vale la pena attirare a sé. Come la luna nuova in cielo, nera e oscura e impenetrabile e invisibile e misteriosa. 
Riuscite a vederla ora? 

(Scritto durante il secondo Novilunio d'estate, con todo mi cariño y amor... )

--> Segui le Cronache da Pandora <-- 


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Faccio un salto a Pandora e torno (forse) 

"This is the beginning of an endless love"


Hindi Zahra


... e poi una magica notte di plenilunio
Hindi Zahra fa tappa a Torino


22 luglio 2017

CARE ANIME CORAGGIOSE... NON PERDETEVI D'ANIMO ***BELLISSIMO***





C'è bisogno di noi, questo è tutto ciò che ci è dato sapere. E se è vero che incontriamo resistenze, incontreremo anche anime grandi che ci approveranno, ci ameranno e ci guideranno... e le riconosceremo, quando compariranno all'orizzonte. Non avete detto di avere fede? Non avete detto d'esservi impegnati a prestare ascolto a una voce più grande? Non avevate domandato il dono della grazia? Non ricordate che essere nella grazia significa sottomettersi a quella Voce più grande? Avete tutte le risorse necessarie per cavalcare qualunque onda, per riemergere da qualunque fossa oceanica.


La Voce può parlare in molti modi da tutti i mondi possibili. I "maestri" sono ovunque...  Foto ©CECILIA MARTINO

Per dirla con gli aviatori e i marinai, ora sta a noi far rotta verso l'ignoto, a vele spiegate. Tenete a mente questo paradosso: se studiate la fisica di una tromba marina, vedrete che il vortice esterno gira assai più in fretta di quello interno. Calmare la tempesta significa quietare lo strato esterno - farlo vorticare assai meno velocemente, con qualunque mezzo di compensazione, così che pareggi la velocità del nucleo interno, molto molto frenetica - sicché tutto ciò che è stato risucchiato in quella violentissima spirale non ricade a terra, tornando in stato di quiescenza e pace.



Uno dei passi principali che potete intraprendere per contribuire a placare la tempesta è non lasciarvi risucchiare in un vortice di emotività incontrollata o di disperazione - contribuendo così involontariamente al frenetico propagarsi del caos. Non tocca a noi rimettere a posto di punto in bianco il mondo intero, ma possiamo e dobbiamo adoperarci per migliorare quella parte del mondo che è alla nostra portata. 





Qualunque piccola, quieta azione che un'anima può fare per aiutarne un'altra, per assistere una parte di questo povero mondo sofferente, sarà di enorme aiuto. Non ci è dato sapere quali atti, di quali persone, faranno sì che la massa critica inclini verso un bene durevole. Ciò che serve, per una svolta epocale, è un accumulo di atti - che si sommino, e si sommino e continuino a sommarsi, ancora e ancora. Sappiamo che non sono necessari "tutti gli abitanti della Terra" per portare giustizia e pace, ma solo un piccolo, determinato gruppo, che non si arrenda né alla prima, né alla seconda, né alla centesima burrasca.

Una delle azioni più potenti che potete compiere per imprimere una svolta a questo mondo burrascoso è levarvi in piedi e mostrare la vostra anima. In tempi oscuri, un'anima risplende come oro, sulla tolda.

La sua luce getta scintille, manda bagliori, crea fuochi di segnalazione, propaga ad altri il fuoco della sua passione. Mostrare la lucerna dell'anima in tempi oscuri come questi - avere grinta e al tempo stesso mostrare pietà per il prossimo - sono atti di immenso coraggio e della massima urgenza. Le anime in lotta captano la luce di altre anime già illuminate, e disposte a mostrare loro la luce. Se volete contribuire a placare il caos, queste è una delle cose più efficaci che possiate fare.

Ci saranno sempre momenti, quando il successo è "è proprio dietro l'angolo, ma non ancora in vista", in cui sarete colti dallo sconforto. Anch'io ho provato più volte la disperazione. Ma non tengo una sedia per lei: non la intrattengo. Non le è permesso mangiare dal mio piatto. 

E la ragione è che nel profondo io so, come pure voi sapete, che non può esserci disperazione, se ricordiamo perché siamo venuti al mondo, chi serviamo, chi ci ha mandati qui. Le buone parole che diciamo, le buone azioni che compiamo, non sono nostre: sono di Colui che ci ha inviati qui.

In questo spirito, spero vorrete far vostra, d'ora in poi, questa riflessione: Quando una grande nave è ormeggiata in porto, è al sicuro, non c'è dubbio. Ma ... non per questo vengono costruite le grandi navi.

Tutto ciò sia detto con molto amore, e con la preghiera che ricordiate da Chi venite, e perché siete venuti su questa meravigliosa e tanto bisognosa Terra.

INTEGRALMENTE TRATTO DA: 
"STORIE DI DONNE SELVAGGE" 
DI CLARISSA PINKOLA ESTES






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20 luglio 2017

DISTANZE E PROFONDITA': COSA MI HA INSEGNATO L’ADOZIONE A DISTANZA


Una delle prime cose che mi ha insegnato l’adozione a distanza è forse banale ma non per questo scontata ed è che non solo ciò che possiamo avere sotto gli occhi ogni giorno ha bisogno del nostro amore, cura e attenzione e che le distanze, in fondo, non esistono se in mezzo c'è la dedizione. 

Dedizione. Mi dedico a nutrire ciò che non vedo. E, solo perché non lo vedo, non vuol dire che non esiste o che non abbia bisogno di me.

L'adozione a distanza mi sta temprando a questo esserci senza pretesa di controllo, possesso, rimando quotidiano che di sicuro dà gioia a chi lo riceve e contribuisce allo scambio generoso di energie creative (l’amore è sempre creazione) ma… alla fine ciò che conta è quanto ci si sente vicini o lontani da quel centro esatto da cui ogni emanazione d'amore procede, che è il cuore. Perché, in fondo, amare non vuol dire che questo: vedere l'invisibile e vedere l'invisibile vuol dire sapere che l'invisibile c'è



Sentirsi soli al mondo è un presagio che andrebbe accolto come un dono e non un movente per assecondare qualsiasi cosa possa servire da succedaneo a tale sensazione auto-ingannevole (figli, animali domestici, relazioni poco nutrienti, etc.). Quante volte, in modi più o meno inconsapevoli, si fanno scelte di questo tipo? Figli che nascono per mettere in salvo relazioni in crisi o per assicurarsi sostegno durante la vecchiaia, animali domestici presi magari per il capriccio di un momento più intenso di solitudine, partner eletti a dame/cavalieri di compagnia con tutte le aspettative (e le infelicità) del caso … Ovviamente, non è sempre né per tutti così. 

Ad ogni modo, imparare a stare bene da soli e a sentirsi completi in sé stessi è il primo passo per poter davvero riempire le nostre vite di tutto l’amore di cui abbiamo bisogno e di cui siamo capaci. Non è che il “Segreto” che si è perso nella notte dei tempi, in fondo: quello dell’androgino, del matrimonio mistico e dell’unione degli opposti (maschile/femminile, luce/ombra, sole/luna etc.) da realizzare dentro di noi. Dopodiché, ci sono tanti modi per “fare la propria parte nel mondo” - come direbbe il colibrì della foresta andina mentre tenta di salvare Pachamama dalle fiamme (ne ho raccontato qui dopo il mio viaggio in Ecuador e l'incontro con lo sciamano delle Ande). U
n cuore puro e una volontà impeccabile sono le migliori bussole per trovare la propria. 



Personalmente, ho imparato sulla mia pelle e con le mie ossa che non ho più bisogno di complici per “farmi compagnia”, che la mia integrità passa necessariamente dalla coltivazione (sì, proprio come un campo, una zolla di terra, la Natura intera) di relazioni autentiche d’amore, che nutrono, rigenerano e accrescono l’esistenza in forme sempre più concrete. Perché, a dispetto di tanto parlare e concettualizzare sull'amore, non c’è niente di più concreto della ritualistica di chi ama. 

La distanza – che non è indifferenza né gelido distacco – mi allena alla percezione dell’invisibile, del non controllo, del non attaccamento e di tutto quanto la mia mente possa farmi passare come “mancanza”. E’ un addestramento cruciale, nella nostra cultura occidentale votata al materialismo e alla sovraesposizione del senso della vista, quello di ricollegarci alla multidimensionalità di cui siamo non capaci bensì addirittura co-creatori. Ogni volta che percepiamo una distanza, proviamo a localizzarla molto concretamente in un punto preciso del nostro corpo: da quale parte delle nostre membra, organi, visceri ci sta chiamando? Dare ascolto, darci tregua, è il primo passo per non re-agire a disagi che sono lì apposta per portarci messaggi molto profondi. Se si ha il coraggio di andare in profondità, le distanze si annullano all'istante. E, insieme ad esse, il dolore, la necessità di fare subito qualcosa, di colmare quel vuoto che vuoto non è. Di scappare da quella solitudine che solitudine non è. E se anche lo fosse, è lì per amarti e farsi amare.

Non esistono distanze, solo profondità.



Ci sono sempre altri mondi dove potersi incontrare, che siano le quattro mura di una casa o il villaggio del Malawi dove un bambino sta crescendo, giocando e studiando sapendo che esisti tu e che sei parte della realizzazione del suo sogno. Il focolare esiste ovunque ci sia un fuoco che arde e nessun calore è più avvolgente di quello emanato da un cuore pulsante di vita. L'abbondanza si misura in intensità più che in quantità. 


Gabriel in Malawi 


Quanta abbondanza abbiamo nelle nostre vite? Cosa è per noi l’abbondanza? Concediamoci il lusso, ogni tanto, di fermarci prima di accumulare qualsiasi altra cosa che magari può appagarci nell'immediato ma che non ci nutre in profondità. 









Come ho scritto altrove: 

“Non esistono cose impossibili ma solo cose per le quali non è ancora arrivato il momento. Non esistono amori irraggiungibili ma relazioni per le quali il tempo è una menzogna. Quanto siete disposti ad aspettare, quanto siete disposti a dare, quanto siete disposti a darvi all’inconoscibile, quanto siete disposti a rinunciare al controllo, al possesso, all’attaccamento? …

Non calpestate i vostri sogni con l’irruenza di un mendicante che brama, ma fatelo con la grazia di un guerriero che sa già di aver ottenuto la vittoria con la complicità universale e dunque si gode il passaggio. … 

Se vi sentite soli, non riconosciuti da chi amate, non visti da chi desiderate, apprensivi di attenzioni, non rinunciate al romanticismo ma siate voi i primi seduttori del creato, di voi stessi e fate della vita la vostra prima amante in tutte le sue forme. Non c’è sentimentalismo più audace che scegliere di amare il mistero, l’invisibile, l’anima nel cuore di ogni cosa, quello spazio neutro al di là del bene e del male dove potete celebrare l’inizio di ogni possibilità. Lì incontrerete tutto l’amore di cui avete bisogno e nelle modalità meno prevedibili e calcolabili che possiate immaginare. Provate a disobbedire, ogni tanto ma fatelo spesso! – alla morsa dei luoghi comuni, siate gente di frontiera, equilibristi di valichi, assetati di orizzonti senza porte e finestre. Riprendetevi la vostra libertà, l’amore non è un’àncora, l’amore è il mare. Prendete il largo… chi vi ama vi seguirà, altrimenti lasciate andare, nell’imparmanenza tutto si rigenera continuamente e niente si perde perché tutto si trasforma. Siate disposti a morire a voi stessi … 

Se vi siete inceppati, danzate, correte, muovete il corpo, sciogliete i legami, respirate potentemente fino a dissolvervi nel vuoto dell’infinito, tremate, ridete, piangete, ruggite, ululate, non addossate agli altri le responsabilità ma abbracciate dell’altro l’anima che vi invita a danzare. Ognuno di noi non è mai solo, ha sempre uno spirito da coltivare e nutrire. Depersonalizzatevi, siate plurali come l’universo. Non prendete tutto in maniera personale, ma limitatevi a prendere tutto. Accogliete ogni esperienza come la vostra più grande benedizione perché tutta la vita non è che una grande esperienza di amore.  A chi mi chiede “Cecilia, cosa è per te l’amore per un uomo?” rispondo che l’amore è un’esperienza universale, a prescindere dalla persona che te lo ispira. Dopodiché, è essere grati alla vita perché quella persona per te speciale semplicemente esiste, né più né meno. Ed è creazione quotidiana della reciproca libertà. Siate liberi nella vastità di poter essere voi stessi fino in fondo."




Con Te e Senza di Te
Una nuova visione delle relazioni umane
Voto medio su 25 recensioni: Buono