D. Cos'è il samadhi? Appartiene alla via progressiva o a quella diretta?
R. Il samadhi è l'armonizzarsi a una rappresentazione che stimola in te un'emozione molto profonda come: pienezza, pace, gioia, Dio, amore, la Divina Madre. Alla fine la rappresentazione diventa molto trasparente e fugace. Ma samadhi è ancora uno stato in vai e vieni. C'è ancora un soggetto che è consapevole delle forme più sottili. Il samadhi appartiene principalmente alla via progressiva. Nella via diretta può verificarsi accidentalmente, ma non è significativo perché non ha niente a che fare col non-stato, col sahaja. Conosci la storia del grande yogi che chiese un bicchiere d'acqua al suo discepolo e, mentre questi andava a prenderlo, lo yogi cadde in un profondo samadhi? Ci rimase per trent'anni e presto fu circondato da ammiratori. Quando ne uscì, chiese il suo bicchiere d'acqua!
D. Kundalini è un'esperienza come il samadhi?
R. Kundalini appartiene a una tecnica. C'è ancora la credenza che ci sia qualcosa da ottenere, qualcosa da trovare. Puoi completare la purificazione del corpo, ma rimani ancora il corpo vuoto purificato. Come abbiamo detto, quando sei abituato alla via progressiva è molto difficile per quest'ultimo oggetto dissolversi nell'osservatore. Ogni pratica appartiene alla mente. Di fatto il tuo intelletto perde la propria sensibilità e flessibilità perché viene messo in uno schema.
D. Senza una certa disciplina, sento che non cambierò affatto!
R. Chi non cambierà? Cosa non cambierà? Le tue pratiche sono solo una fuga dall'affrontare la prima domanda. Attraverso la disciplina puoi alterare la posizione di tutti gli oggetti sul tuo tavolo, ma è una cosa superficiale e tutti gli oggetti scivolano via! Osserva che sei in continua fuga dall'affrontare il tuo ego a testa alta. La mente è scaltra e usa molte vie per sedurti piuttosto che lasciare il suo controllo su di te. Quando vedi chiaramente qualcosa, lo schema perde il suo potere. Non c'è sforzo al mondo che possa condurti alla chiara visione. Quando vedi chiaramente il tuo meccanismo, l'energia - l'asse del tuo essere immediatamente si sposta e avviene la trasformazione.
D. Questa immediatezza è un aspetto della "via diretta"?
R. Come abbiamo detto, nella via diretta - che per essere precisi non è una via - affronti immediatamente il principio supremo. Tu accetti come una possibilità ciò che hai udito, ovvero che non sei il corpo, i sensi e la mente, ma la luce dietro tutte le percezioni. L'ipotesi di base della via diretta è che il tuo non-stato globale c'è già, che per te è naturale e "aspetta" il profondo rilassamento dalle abitudini della mente e del corpo. Questo è Dio, la grazia, la presenza che compare nelle aperture tra i tuoi obiettivi egoistici. E' sempre presente. Ogni movimento atto a conoscerla è dunque un allontanarsene, perché quando vuoi qualcosa credi che ti manchi. Non c'è sforzo al mondo che possa convincere la Presenza a manifestarsi. Non c'è evoluzione spirituale. La tua essenza naturale è fuori dal processo del divenire. Quando sei convinto di questo, ciò conduce a una nuova dimensione di vita, a un'apertura che va oltre ogni divenire. nella via diretta, tu vivi in questa dimensione dall'inizio. Allora non c'è mai accento sull'oggetto, sulla percezione. Tutti gli oggetti compaiono e scompaiono nello sfondo e servono solo a rivelare tale sfondo. Non potrai mai ottenere ciò che sei. Si rivela da solo.
(Tratto da "Jean Klein, Chi sono Io? La ricerca più sacra")
La ricerca più sacra
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Lo yoga dell'antica tradizione del Kashmir, della via diretta, della non-dualità Advaita è un approccio sostanzialmente diverso dallo yoga più comunemente inteso o dalla "via progressiva" che rimane nel segno della dualità, per questo - citando Sempre Jean Klein che è uno dei maestri occidentali più rappresentativi di questa "Via", discepolo diretto di Ramana Maharshi - " non mi sentirai mai usare la parola "yoga" per descrivere quello che insegno".
Questo approccio - che è un percorso di Consapevolezza globale - è sostenuto e insegnato a Torino dall'Associazione Samveda (via Tiziano 15), fondata da Mario Di Grazia nel 1999.
Altre letture sulla "via diretta"
Canti Spirituali di Ma gcig Lab sgron
"Priva di considerazioni oggettive,
la realtà essenziale è proprio così!
Si rimanga rilassati senza pensare,
ma non si interrompa il flusso dei pensieri
che sorgono come lampi nel cielo.
Così le rappresentazioni mentali
vengano lasciate libere
come nelle profondità del vasto oceano.
Si stia in una libera condizione di immobilità.
Le varie rappresentazioni visive e mentali
sono come onde dell'oceano
che mutano naturalmente
nello spazio della realtà essenziale"
(Ma gcig Lab sgron)
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Ramana Maharshi e il suo insegnamento
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