Durante le vacanze natalizie mi è capitato di rivedere in TV il film La Bella e la Bestia. Mi hanno colpito le parole finali, pronunciate da Bella a mò di “morale della favola”:
“Se vuoi essere amante non devi fare altro che questo: amare”.
Indipendentemente dalla relazione con l’Altro che ci fa per di più da specchio, riusciamo davvero a farlo con le parti più “bestiali” di noi? E, per conseguenza, degli altri?
Io mi sono data una seconda chance scegliendo di ripubblicare illogicaMente che è una personale dichiarazione d’amore agli aspetti meno docili dell’esistenza…
Come scrivo nella nota che precede questa seconda edizione, illogicaMente
“è stata un po’ come una figlia nata prematura, una creatura fragile di cui quasi mi vergognavo perché, come tutte le forze meno addomesticabili che attraversano certi momenti dell’esistenza, è una creatura ribelle, audace e spietata. Più che vagabonda, spaesata. Più che amorevole, disincantata. Più che docile, disadattata. E ora più che mai degna di amore.”
E ora più che mai degna di amore.
Non c’è nessuna parte di noi – quantunque oscura e indomabile possa sembrarci e per questo spaventosa – che non sia degna del nostro amore e, soprattutto, che non possa tornarci “utile”.
I demoni possono essere i nostri maggiori alleati, se sappiamo come nutrirli!
Dialogare con l’anima vuol dire accogliere tutto, ogni parte di noi, bella o brutta ci possa apparire, scomoda o terribilmente ferita e farne tesoro. Non vuol dire certo soccombere, indulgere o agire tali parti scomode, ma iniziare a concedere loro uno spazio libero da dove probabilmente la paura che ci immobilizza può iniziare a prendere il largo, danzando improvvisi, inconsueti, impensabili ribaltamenti di scena. All’inizio del film la cosa meno probabile che si pensa possa succedere è che Bella si possa innamorare della Bestia!
“Ci vuole un po’ di pazzia
sennò non potrai mai
strappare la corda ed
essere libero …”
(Zorba il Greco)
L’amore è la via, insieme alla conoscenza.
La redenzione della Bestia avviene nel preciso momento in cui ha sentito che c’era ancora speranza per lui, ovvero che qualcuno (e lui stesso in primis) potesse cogliere la sua bellezza dietro le apparenze. La salvezza di Bella avviene quando la confusione sui suoi sentimenti diventa certezza, chiara visione. Saggezza e amore, discernimento del cuore. A cui segue, spontaneamente, la giusta azione.
Nella terminologia Yoga si tradurrebbe come Jnana (saggezza) Bhakti (amore, devozione) e Karma (azione disinteressata), le tre Vie maestre, riunite nello Yoga Integrale di Sri Aurobindo e Satyananda, ma fondamentalmente dentro ogni visione autenticamente yogica, ovvero unificante.
Bestiale è solo chi interrompe il dialogo con l’anima, sentendosi per conseguenza isolato, separato, disperato.
Non mi stancherò mai di riportare questi bellissimi versi di Rilke, tratti dai Quaderni di Malte Laurids Brigge:
Io imparo a vedere.
Non so perché tutto penetra in me più profondo e non rimane là dove, prima, sempre aveva fine e svaniva.
Ho un luogo interno che non conoscevo.
Ora tutto va a finire là.
Non so che cosa vi accada.
Imparare a “vedere”…
Il mio augurio per ogni nuovo passo in questo 2019!
Dialogare con l’anima vuol dire accogliere tutto, ogni parte di noi, bella o brutta ci possa apparire, scomoda o terribilmente ferita e farne tesoro. Non vuol dire certo soccombere, indulgere o agire tali parti scomode, ma iniziare a concedere loro uno spazio libero da dove probabilmente la paura che ci immobilizza può iniziare a prendere il largo, danzando improvvisi, inconsueti, impensabili ribaltamenti di scena. All’inizio del film la cosa meno probabile che si pensa possa succedere è che Bella si possa innamorare della Bestia!
“Ci vuole un po’ di pazzia
sennò non potrai mai
strappare la corda ed
essere libero …”
(Zorba il Greco)
L’amore è la via, insieme alla conoscenza.
La redenzione della Bestia avviene nel preciso momento in cui ha sentito che c’era ancora speranza per lui, ovvero che qualcuno (e lui stesso in primis) potesse cogliere la sua bellezza dietro le apparenze. La salvezza di Bella avviene quando la confusione sui suoi sentimenti diventa certezza, chiara visione. Saggezza e amore, discernimento del cuore. A cui segue, spontaneamente, la giusta azione.
Nella terminologia Yoga si tradurrebbe come Jnana (saggezza) Bhakti (amore, devozione) e Karma (azione disinteressata), le tre Vie maestre, riunite nello Yoga Integrale di Sri Aurobindo e Satyananda, ma fondamentalmente dentro ogni visione autenticamente yogica, ovvero unificante.
Bestiale è solo chi interrompe il dialogo con l’anima, sentendosi per conseguenza isolato, separato, disperato.
Non mi stancherò mai di riportare questi bellissimi versi di Rilke, tratti dai Quaderni di Malte Laurids Brigge:
Io imparo a vedere.
Non so perché tutto penetra in me più profondo e non rimane là dove, prima, sempre aveva fine e svaniva.
Ho un luogo interno che non conoscevo.
Ora tutto va a finire là.
Non so che cosa vi accada.
Imparare a “vedere”…
Il mio augurio per ogni nuovo passo in questo 2019!
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