Oggi ci connettiamo con la Luce, vibrazione potentissima che rispecchia la nostra vera essenza. Qualsiasi momento di quiete e beatitudine viene sempre contraddistinto da una radianza luminosa di cui si sono fatti portavoce e insieme testimonianza tutti i più grandi maestri realizzati, yogi e mistici dalla notte dei tempi.
Ma non è un requisito per pochi eletti.
Siamo tutti fatti della stessa sostanza, e questa sostanza è la luce, la splendente vacuità per usare un termine caro al misticismo tibetano.
"Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella. Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra su nuovi giorni …"
L'importante è non lasciarsi ingannare dal tranello separatore della mente discriminante e comprendere, sperimentandolo, che anche il buio è luce, anche la morte è amore, e tutti gli aspetti d'ombra non sono nostri nemici, anzi ("in tanto dolore, niente di sbagliato, niente niente"): sono il nostro materiale alchemico per trasmutare il rame in oro. Non si può separare ciò che nella sua essenza è unito, Unità: il Cielo con la Terra, lo spirito con la materia, la luce con il buio.
Essere nella luce non vuol dire pensare positivo a tutti i costi, ma pensare diversamente: non diventare più buoni, ma più vasti. Non andare sempre più su o sempre più giù, ma andare altrove.
Prendiamoci cura ogni giorno e ogni notte della nostra vastità: non c'è altra luce che questo puro spazio dinamico dove tutto è possibile, dove tutto semplicemente E'. "Avrai cura di tutto quello che ti ho dato". Prendiamoci cura di ogni singola esperienza della nostra vita: al di là del bene e del male, concedendosi al flusso della vita, esiste solo la Bellezza. "Non ho difese ma ho scelto di essere libera". Namaste!
Ma non è un requisito per pochi eletti.
Siamo tutti fatti della stessa sostanza, e questa sostanza è la luce, la splendente vacuità per usare un termine caro al misticismo tibetano.
"Siamo nella stessa lacrima, come un sole e una stella. Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra su nuovi giorni …"
L'importante è non lasciarsi ingannare dal tranello separatore della mente discriminante e comprendere, sperimentandolo, che anche il buio è luce, anche la morte è amore, e tutti gli aspetti d'ombra non sono nostri nemici, anzi ("in tanto dolore, niente di sbagliato, niente niente"): sono il nostro materiale alchemico per trasmutare il rame in oro. Non si può separare ciò che nella sua essenza è unito, Unità: il Cielo con la Terra, lo spirito con la materia, la luce con il buio.
Essere nella luce non vuol dire pensare positivo a tutti i costi, ma pensare diversamente: non diventare più buoni, ma più vasti. Non andare sempre più su o sempre più giù, ma andare altrove.
Prendiamoci cura ogni giorno e ogni notte della nostra vastità: non c'è altra luce che questo puro spazio dinamico dove tutto è possibile, dove tutto semplicemente E'. "Avrai cura di tutto quello che ti ho dato". Prendiamoci cura di ogni singola esperienza della nostra vita: al di là del bene e del male, concedendosi al flusso della vita, esiste solo la Bellezza. "Non ho difese ma ho scelto di essere libera". Namaste!
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