Perché per Natale non proviamo a offrire a chi amiamo, inclusi noi stessi, il dono più grande che ci sia? Senza sbancare supermercati, negozi iperaffollati di merce pressoché inutile, abusando di un impulso alla condivisione mascherato da fratellanza e sorellanza universali, abbuffandoci del superfluo e trascurando il vero nutrimento per l’anima. Fermiamoci invece di correre, proviamo a farlo proprio in questo periodo dell’anno dove sembra che tutto si muova con il piede fissato sull'acceleratore, nella frenesia degli acquisti natalizi, nel cercare chi sa che cosa in prossimità dell’ultimo giorno sul calendario che suona come compendio e resa dei conti.
Traendo spunto da alcune pagine di un libro più che mai prezioso del maestro zen di scuola vietnamita Thich Nhat Hanh, che riporto in versione integrale qui a seguire, lascio che a risuonare - insieme alle filastrocche delle feste – sia questa motivazione: perché non proviamo ad offrire a chi amiamo, inclusi noi stessi, il dono più grande che ci sia? Qual è il dono più grande che ci sia?
Leggete fino alla fine questo brano, e troverete la risposta e, forse, anche più di una!
DUE SEMPLICI ESERCIZI DI PRESENZA CHE
POSSONO CAMBIARVI LA VITA
NIRVANA – Osservare la cessazione
“Inspiro e osservo la cessazione. Espiro e osservo la cessazione”…
Osserviamo la cessazione – il nirvana,
l’estinzione di tutte le nozioni – in modo tale da riuscire a entrare in
contatto con la realtà per come realmente è. Allora toccheremo la nostra natura
di inter-essere e sapremo che siamo parte dell’intero universo. La natura della
realtà trascende tutti i concetti e le idee, comprese quelle di nascita e
morte, essere e non essere, andare e venire. Contemplare l’impermanenza, il non
sé, il vuoto, la non-nascita e la non-morte può portare alla liberazione. I
concetti di nascita e morte possono essere fonte di paura, ansia e angoscia.
Cogliendo la natura di non-nascita e non-morte della realtà ci liberiamo
dell’ansia e della paura.
LASCIARE ANDARE
“Inspiro e osservo il mio lasciare andare. Espiro e osservo il mio lasciare andare”…
Questo esercizio ci aiuta a osservare in
profondità la rinuncia al desiderio, all'odio e alla paura. Questo tipo di
concentrazione ci permette di toccare la vera natura della realtà e ci porta la
saggezza, che può liberarci dalla paura, dalla rabbia e dalla disperazione.
Lasciamo andare le nostre percezioni sbagliate della realtà, così da essere
liberi. Letteralmente nirvana significa raffreddare, spegnere le fiamme;
nel buddhismo si riferisce all'estinzione delle afflizioni generate dalle
nostre false percezioni. Il nirvana non è un luogo dove andare o qualcosa che
appartenga al futuro: è la vera natura della realtà, le cose così come sono. Il
nirvana è accessibile qui e ora: voi siete già nel nirvana, voi siete il
nirvana esattamente come l’onda è già l’acqua.
La nostra vera natura è non-inizio,
non-fine; non-nascita, non-morte. Se sappiamo come entrare in contatto con la
nostra vera natura non c’è più paura, né rabbia, né disperazione. La nostra
vera natura è il nirvana. Perciò se qualcuno che vi era vicino è appena
mancato, non trascurate di cercarlo nelle sue nuove manifestazioni: morire per
questa persona è impossibile, la sua continuazione conosce molte forme. Con gli
occhi della saggezza potrete riconoscerla intorno a voi e dentro di voi, e
potrete continuare a parlarle: “Caro/Cara, so che sei ancora qui nella tua
nuova forma. E’ impossibile che tu muoia”.
Questo esercizio ci aiuta a rilasciare le
illusioni e a essere in contatto con la vera natura della realtà- Questo ci
dona libertà e sollievo, e porta con sé una grande felicità.
Dobbiamo continuare a imparare, a praticare e a discutere, così che la nostra comprensione possa continuare ad aumentare.
Dobbiamo continuare a imparare, a praticare e a discutere, così che la nostra comprensione possa continuare ad aumentare.
Vivendo nel momento presente scoprirete che sarete molto interessati a indagare tutti gli aspetti della vita, e potrete scoprire molte cose meravigliose, molti modi magnifici di praticare. Questo non significa che vi perderete nei vostri pensieri, ma che osserverete la realtà com'è, e ne scoprirete la vera natura.
Viviamo nella paura di tante cose – del nostro passato, della morte, di perdere il nostro “io” o la nostra identità. […] Se saremo in grado di condividere con gli altri il nostro modo di essere e la nostra visione profonda, offriremo loro il dono più grande che ci sia, il dono della non-paura.
Il mio paese è il mondo, l'intero universo è mio perché ne sono rivestita come fosse il mio corpo (cit. da Vivekananda) |
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